Rieti, “Impresa in azione”, Caleydoscope il progetto del 4A del Liceo Jucci

Il 4A del Liceo Scientifico Jucci
RIETI - Tante le classi di città e provincia impegnate nel progetto di alternanza scuola-lavoro “Impresa in azione”. Tra queste, anche la classe 4A del Liceo...

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RIETI - Tante le classi di città e provincia impegnate nel progetto di alternanza scuola-lavoro “Impresa in azione”. Tra queste, anche la classe 4A del Liceo Scientifico Carlo Jucci di Rieti, che ha ideato il suo prodotto da mettere presto in vendita. Si tratta di “Caleydoscope", un proiettore per smartphone con l’aggiunta di casse Bluetooth per amplificare il suono e “power bank” per intervenire nel caso in cui l’autonomia del cellulare non risulti sufficiente.


“Abbiamo deciso di realizzare un proiettore portatile e comodo - spiegano i ragazzi del 4A - che, date le sue piccole dimensioni, non ha bisogno di nessun filo per proiettare l’immagine dal telefono. Per fare in modo che questo avvenga - continuano gli studenti - sarà solamente necessario appoggiare il cellulare sul vetro del proiettore. Grazie a Caleydoscope si può proiettare qualunque cosa: non solo foto, ma anche filmati e slide”.

Caleydoscope, creato esclusivamente con materiale ecosostenibile, è rivolto soprattutto agli ambienti lavorativi, fra cui le scuole, nelle quali i docenti, in classi sprovviste di LIM, potranno proiettare le loro immagini o video direttamente dal proprio cellulare.
Una soluzione dunque comoda e innovativa, che ha impegnato molto gli studenti del 4A, i quali non nascondono anche alcune difficoltà. “Non essendo particolarmente esperti nel settore imprenditoriale e di produzione– confessano i giovani – è stato piuttosto complicato trovare facilmente una lente adatta al nostro proiettore, ma, grazie alla Vision Ottica Rinalduzzi di Rieti, prima attività reatina che ha creduto nel nostro progetto, abbiamo presto risolto i nostri problemi”.

Da segnalare poi il supporto di Junior Achievement ( il programma di educazione imprenditoriale reatino presieduto dalla Fondazione Varrone), di Next Rieti (gruppo volontario di giovani, studenti, lavoratori e professionisti con l’obiettivo di favorire lo sviluppo sostenibile del territorio reatino), del Fab Lab di BIC Lazio ( nato nel 2015 con lo scopo di promuovere il Lazio attraverso innovazione ed efficienza) e il gruppo locale dei giovani imprenditori di Confcommercio. Essenziale poi anche il contributo dell’ingegnere Giuseppe Miluzzo e della prof.ssa Maria Anna Rondini, tutor del progetto e docente di storia e filosofia dello Jucci.

“Un’esperienza estremamente utile e formativa - afferma Manuele, uno dei ragazzi coinvolti nell’attività - che ci ha dato anche la possibilità di poter vivere da vicino alcune difficoltà e imprevisti in cui un’azienda potrebbe incorrere durante la realizzazione di un proprio prodotto. Questi mesi di lavoro - conclude lo studente - hanno reso la nostra classe ancor di più unita e, se abbiamo risolto velocemente alcuni incidenti di percorso, il merito va tutto al nostro “gioco” di squadra, sommato alla nostra grande voglia di fare e stupire”.

GLI STUDENTI:

Manuel Arcieri, Angelo Casciani, Leonardo Casciani, Lorenzo Coletti, Sofia Cursi, Lorenzo De Santis, Lavinia Di Salvatori, Andrea Diana, Filippo Farris, Valeria Ficorilli, Filippo Andrea Filippi, Camilla Franceschini, Matteo Gabrielli, Manuele Grassi, Alessandro Grillo, Giulia Ianni, Alessandro Lancia, Marco Matteucci, Marzia Moscatelli, Emanuele Onofri, Chiara Palmieri, Flavia Pandolfi, Stefano Petraccini, Andrea Petrini, Cristian Piccardi, Tommaso Pietrangeli, Francesco Rossi, Giulia Rotili, Emanuele Sorge Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero