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RIETI - L’idea di una figlia come spunto letterario e il dialetto reatino per metterla nero su bianco e raccontare tutto in “Finimunnu”. E’ questo il titolo del nuovo libro del 38enne reatino Danilo Mengoni. Una storia, a tratti tragica ma anche comica e ironica per lanciare un messaggio semplice ma importante: non prendersi mai troppo sul serio, ironizzando sulle nostre stesse azioni o su ciò che capita. “Secondo la visione di mia figlia – spiega Danilo – la befana usciva dai camini accesi, un’immagine piuttosto inquietante che ha immediatamente posto le basi per la “Finimunnu” della storia”. Tre ragazzini (Tizzone, Rusciu e Muccu) tra momenti tragici e comici che si intrecciano tra storie ed eventi incalzanti. Ed ecco che “Finimunnu” può essere tutto, qualsiasi cosa: un tragico terremoto, l’orrore della guerra, la fine dell’infanzia o il dolore di una malattia. Tutti elementi che vengono menzionati nel racconto e che toccano i protagonisti capaci però di affrontarli con il loro disincanto adolescenziale. Una lettura piacevole, veloce e simpatica che narra racconti nei quali chiunque potrebbe ritrovarsi e in qualunque parte del mondo, resa dal dialetto reatino, particolare ancor più ironico in diversi passaggi. “Finimunnu” è un romanzo edito da “Nulla die”, acquistabile online o nelle librerie nazionali.
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Il Messaggero