Rieti, oggi con Libera il giorno del ricordo per le vittime di tutte le mafie

Libera
RIETI - Ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, l'associazione Libera celebra la Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie,...

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RIETI - Ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, l'associazione Libera celebra la Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale. Anche a Rieti, come in altri 4.000 luoghi d'Italia, Europa e America Latina, è stata promossa una iniziativa volta al ricordo di tutte le vittime innocenti. I nomi di circa 900 persone,oggi, saranno ricordati in piazza Vittorio Emanuele II, dove alle 11 arriverà il corteo promosso dal presidio di Rieti, con il patrocinio del Comune di Rieti e della Scuola Carabinieri Forestale di Cittaducale, nell'ambito dell'iniziativa «Luoghi di speranza testimoni di bellezza».

I partecipanti al corteo si ritroveranno a piazza Marconi alle 10, mentre la partenza è prevista alle 10.30. Ai nomi delle vittime di mafia si aggiungeranno quelli dei tre ragazzi reatini morti nel crollo della casa dello studente durante il terremoto dell'Aquila, Valentina Argenis Orlandi, Luca Lunari e Michela Rossi ai quali è stata intitolata la sede di Libera presidio di Rieti. La lettura dei nomi sarà accompagnata dal sottofondo musicale dei ragazzi del Liceo Musicale Elena Principessa di Napoli. «Purtroppo - sottolinea Maurizio De Marco, referente di Libera - Rieti e provincia non sono estranei a fenomeni di infiltrazioni malavitose: lo dimostra il recente sequestro di una azienda agricola a Scandriglia e l'ultimo rapporto sulle attività delle agromafie presentato da Eurispes, Coldiretti e l'osservatorio sulla criminalità in agricoltura, che vede Rieti al primo posto nel Lazio e al 36° a livello nazionale, per infiltrazioni delle mafie nel settore agroindustriale. Per questo è importante la più ampia partecipazione al corteo, affinché dal mondo dell'associazionismo, dalla popolazione studentesca e dalla cittadinanza attiva, si levi un unanime no a qualsiasi forma di oppressione e condizionamento del tessuto economico e sociale e di limitazione della libertà personale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero