CONCERVIANO - Da Concerviano a Rieti, si torna a parlare latino. La lingua di Varrone, a dispetto del dibattito sul crollo della sua funzione nell'insegnamento scolastico,...
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L'ACCADEMIA "VIVARIUM NOVUM"
La proposta è quella dell'offerta formativa dell'Accademia “Vivarium novum” fondata e diretta dal professor Luigi Miraglia, protagonista nella sua sede principale lungo l'Aurelia, a Roma e, da poco, anche nella Villa Falconieri di Frascati. Latino soprattutto, e greco, parlati nei rapporti quotidiani all'interno dell'Accademia, nelle ore di studio, di sport e riposo, a pranzo e a cena, tra ragazzi di tutte le nazioni del mondo che comunicano nella lingua di Orazio, senza usare una sola parole di inglese o italiano.
Non un percorso curriculare parallelo all'insegnamento statale, ma una grande opportunità di approfondimento delle lingue classiche per studenti e docenti universitari e delle scuole, provenienti da tutto il mondo e in ogni momento dell'anno, anche attraverso la concessione di borse di studio per studenti volenterosi e in condizioni di disagio economico, utilizzando metodologie didattiche di particolare valore formativo. Ragazzi che imparano a padroneggiare il latino e il greco come se fossero le loro lingue, per attingere alle radici della cultura europea studiando direttamente sui classici. Con un'idea di fondo: l'eccesso di grammatica fa male al latino, che va invece imparato come si impara oggi l'inglese, secondo il professor Miraglia. Cioè, parlandolo.
L'ACCADEMIA A RIETI E CONCERVIANO
Da alcuni mesi, nei locali dell'Abbazia di San Salvatore maggiore, a Concerviano - a seguito della proposta del sindaco Pierluigi Buzzi - ha sede una sezione distaccata dell'Accademia: presso l’Aula Magna dell’Istituto Cat - Geometri, venerdì pomeriggio, ha avuto luogo la presentazione del metodo didattico, con Miraglia impegnato, per più di un'ora, in una fluida conversazione in latino insieme ad alcuni alunni dell'Accademia. Ospiti, i tantissimi docenti di scuola media inferiore e superiore degli istituti cittadini e provinciali, pronti a dare battaglia, dopo l'infuocata arringa di Miraglia, nella lotta contro il depauperamento dell'insegnamento delle lingue classiche.
«Se continua così, il liceo classico morirà di morte naturale: è stato lanciato il messaggio che la cultura classica è solo ornamento - spiega Miraglia, accolto dal dirigente dell'ufficio scolastico provinciale, Giovanni Lorenzini, dal vescovo emerito di Rieti, monsignor Lorenzo Chiarinelli e dal sindaco di Concerviano, Buzzi - ma in un'epoca del risorgere dei nazionalismi e di un nuovo alzarsi dei muri fra popoli, è necessario rilanciare una visione umanista della vita».
Per Rieti, l'idea di un'altra sede distaccata dell'Accademia - che porterebbe il nome di Eugenio Garin, nato a Rieti nel 1909 e scomparso nel 2004, reputato fra i massimi studiosi della cultura umanistica - è già concreta: resta ancora però da decidere dove ospitarla. Ma la sede dell'Accademia - dopo anni di brusio istituzionale intorno al legame della città con Varrone e la lingua latina, sbandierato più nelle immagini che nei fatti - sarebbe finalmente reale prosecuzione delle possibilità offerte dal retroterra culturale reatino, ricco di secoli di cultura. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero