Rieti, Rocchettine di Torri in Sabina diventa set cinematografico per "Il Nome della Rosa" con Turturro

Rocchettine con la neve artificiale
RIETI - Nevica a Torri in Sabina, ma in realtà è solo la preparazione di un set cinematografico di altissimo livello. Sono infatti iniziate le riprese della serie Tv...

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RIETI - Nevica a Torri in Sabina, ma in realtà è solo la preparazione di un set cinematografico di altissimo livello. Sono infatti iniziate le riprese della serie Tv Il Nome della Rosa, ispirata al celebre best seller di Umberto Eco. Tra le location scelte per le riprese anche la Sabina, in particolare il suggestivo castello di Rocchettine il borgo disabitato che fu gravemente danneggiato da un forte terremoto oltre cento anni fa. Siamo nel territorio di Torri in Sabina. Nel cast nomi importanti del calibro di John Turturro e Rupert Everett. Oggi a girare per l’antico borgo e nel castello c’è il protagonista John Turturro. Tra gli altri attori della fiction nomi del calibro di Everett, Fabrizio Bentivoglio, Greta Scarano Stefano Fresi e Piotr Adamczyk . Il cast internazionale vanta una serie di nomi illustri tra i quali spicca quello di Turturro che oggi sta girando nei panni di Guglielmo da Baskerville, il monaco francescano del XIV secolo che indaga su una serie di macabri omicidi, e sul suo antagonista, l'Inquisitore Bernard Gui interpretato da Rupert Everett.


Il Comune di Torri in Sabina, ben lieto di ospitare le riprese si è messo a disposizione rendendosi disponibile a collaborare per la logistica sin da quando aveva saputo di essere stato scelte per una parte delle riprese della fiction. “Una bella vetrina- spiega il sindaco Michele Concezzi- il fatto che ci abbiano scelto per una fiction così importante dimostra ancora una volta quanto la nostra zona sia ricca di bellezze naturalistiche, storiche, archeologiche e monumentali. Una serie di bellezze che andrebbero sempre valorizzate e un veicolo di promozione come in questo caso può essere una fiction televisiva ci può solo che tornare utile per esaltare le peculiarità di un territorio come la Sabina che è davvero ricca e fascinosa”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero