Rieti, Green pass obbligatorio per il lavoro: boom di certificati medici nel Reatino

Green pass
RIETI - Una impennata che corrisponde a circa il 12,5 per cento in più di certificati medici per malattia, nella prima settimana dopo l’introduzione...

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RIETI - Una impennata che corrisponde a circa il 12,5 per cento in più di certificati medici per malattia, nella prima settimana dopo l’introduzione dell’obbligo del Green pass per lavoratori pubblici e privati. È la fotografia scattata dall’Inps nel territorio della provincia di Rieti dopo i primi sette giorni - dunque, dal 15, primo giorno dell’obbligatorietà per il lavoro, al 22 ottobre - e mettendo a confronto i dati successivi al 15 ottobre con quelli della settimana precedente, che va dall’8 e fino al 14 ottobre, giorno prima dell’introduzione dell’obbligo.

Lo scenario


Così come già confermato a livello nazionale, il boom di certificazioni mediche per malattia si è quindi verificato anche nel Reatino, allo scoccare del primo giorno di controllo dei Green pass sul luogo di lavoro. Nello specifico, i dati si riferiscono al solo ambito privato, dove l’incremento percentuale di circa il 12,5 per cento corrisponde, materialmente, alla differenza tra il numero dei certificati rilasciati nella settimana precedente il 15 ottobre, dall’8 al 14 (che sono risultati essere circa 750) e quelli nella settimana che va dal 15 al 22 ottobre, conteggiati in circa 850. Dunque, una differenza di circa 100 attestazioni di malattia in più ricevute dalle aziende private reatine dopo l’introduzione dell’obbligo della certificazione verde, in linea con quanto già emerso dopo le verifiche effettuate tra i sindacati e le associazioni di categoria del territorio, che a più riprese hanno confermato di non avere riscontrato particolari criticità segnalate dalle imprese locali. Certo, sulla carta è impossibile poter affermare con certezza che l’aumento del rilascio dei certificati di malattia coincida esattamente con l’introduzione obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro ma, come già accaduto ovunque in Italia, in via ufficiosa, il certificato medico si è trasformato nella terza opzione per chi, avendo scelto di non sottoporsi a vaccinazione, al momento rifiuta anche la possibilità di effettuare i test rapidi a prezzo calmierato nelle farmacie per ottenere il Green pass valevole 48 ore. Ovviamente ci sono le eccezioni più che giustificate di coloro che non possono sottoporsi alla vaccinazione per motivi di salute. Tornando al Green pass, in questo modo, attraverso il certificato medico, si evita la sospensione dal posto di lavoro e tutte le altre inevitabili conseguenze.

 

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Il Messaggero