Rieti, licenze facili Ncc a Greccio: chiesti cinque anni di reclusione per l’ex comandante dei vigili

Ncc (archivio)
RIETI - A quasi due anni dall’apertura del processo sul rilascio illecito delle licenze ai conducenti di auto con noleggio che avevano indicato in modo fittizio la residenza...

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RIETI - A quasi due anni dall’apertura del processo sul rilascio illecito delle licenze ai conducenti di auto con noleggio che avevano indicato in modo fittizio la residenza nel Comune di Greccio, sono arrivate le richieste di condanna formulate dall’accusa a 77 imputati, rinviati a giudizio per concorso in abuso d’ufficio e falso (reato dichiarato prescritto in dibattimento) ad eccezione dell’ex comandante dei vigili urbani Ennio Menichelli, chiamato a rispondere anche di corruzione e peculato. Il pm Lorenzo Francia ha chiesto cinque anni di reclusione, mentre per 63 imputati ha sollecitato pene tra i 6 e i 7 mesi per abuso d’ufficio e l’assoluzione per prescrizione di altri 12 autisti. L’unica assoluzione «per non aver commesso il fatto» ha riguardato l’ex consigliere comunale di Rieti Gabriele Rossi, accusato di aver percepito somme di denaro per fungere da intermediario tra Menichelli e alcuni conducenti.


LA PARTE CIVILE

Dure le conclusioni degli avvocati di parte civile: l’avvocato Antonio Perelli, legale del Comune, ha chiesto un risarcimento danni di 350mila euro. L’ex sindaca Albertina Miccadei, in carica quando esplose lo scandalo delle licenze facili, ha chiesto attraverso l’avvocata Maria Stella Diociaiuti un risarcimento di 50mila euro in quanto danneggiata in proprio. Per la sentenza del collegio presieduto da Mario Sabatini occorrerà attendere il 18 maggio, quando si concluderanno gli interventi del nutrito collegio difensivo. Richieste di risarcimento sono arrivate da 4 organizzazioni sindacali (Autotassisti, Federtaxi Cisal Roma, Ugl Tassisti e Associazione autonoleggiatori Roma), ammesse come parti civili. L’inchiesta, condotta dai carabinieri di Contigliano e coordinata dal pm Francia, scattò nel 2011 dopo la denuncia presentata dalla sindaca Miccadei, insospettita dall’eccessivo rilascio di licenze a conducenti residenti a Roma e provincia, e alla voltura di precedenti autorizzazioni. A capo del sistema, il pm ha collocato l’ex comandante Menichelli che, nel 2007, falsificando una delibera approvata dal consiglio comunale «sull’ampliamento delle autorizzazioni Ncc tramite conducenti» relativa alla concessione di solo 15 permessi, avrebbe modificato a penna il numero originario in quello di 55, provvedendo poi a predisporre il bando di gara contraffatto e a rilasciare le autorizzazioni, in alcuni casi dietro il pagamento di denaro, poi non versato nelle casse comunali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero