Covid: nei piccoli centri del Reatino prevale la paura, vince la solidarietà

Turania
RIETI - Nelle piccole comunità si amplifica tutto: la paura e la solidarietà. Nei centri in cui gli abitanti sono poche centinaia l’infezione non si legge in...

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RIETI - Nelle piccole comunità si amplifica tutto: la paura e la solidarietà. Nei centri in cui gli abitanti sono poche centinaia l’infezione non si legge in numeri assoluti, minuscoli se paragonati a quelle dei comuni maggiori. Tuttavia, facendo la proporzione poche unità hanno un peso di rilievo.

Turania 
Qui, a 40 chilometri di Rieti, vivono poco più di 200 abitanti, la maggior parte dei quali ha un’età media di 70 anni. Attualmente ci sono 4 persone positive e la paura del virus c’è, ma anche l’assistenza dei compaesani e dell’amministrazione non manca. «Le persone hanno un po’ di paura e il ritardo nei tracciamenti e nelle chiamate da parte della Asl, che ancora non sono arrivate, genera timori – racconta il sindaco Roberto Proietti – Insieme alla Pro loco e ai consiglieri abbiamo attivato una rete di solidarietà, mettendo in campo una serie di iniziative. Dalla distribuzione delle mascherine Ffp2 a quella di pacchi di generi alimentari per mostrare vicinanza e alleggerire la tensione. Abbiamo predisposto una serie di sanificazioni che riguardano i luoghi più frequentanti dai cittadini: Comune, farmacia e ambulatorio medico. Ci stiamo dando da fare per contribuire a dare più sicurezza e tranquillità agli abitanti». Un fine d’anno così, il primo cittadino non lo aspettava. «In paese siamo tutti vaccinati in terza dose, ma l’ansia della positività non ci abbandona – prosegue Proietti – Mi auguro che questa situazione crei ancora maggiore unione nella popolazione per superare questo momento. Auspichiamo risposte più veloci della Asl, anche se capiamo benissimo le difficoltà determinate dall’aumento esponenziale dei casi. Speriamo comunque che le procedure si velocizzino».

Poggio San Lorenzo 


Nel paese, 570 abitanti, i contagi riportano alla memoria il rischio di zona rossa scongiurato ad aprile. Oggi la situazione è diversa, le infezioni sono 9, ma il timore del contagio è fortissimo. «Tra la popolazione riscontro molta paura – conferma il sindaco Giovanni Vallocchia – e la percezione della diffusione del virus è maggiore della situazione reale e la velocità con cui si propagano i contagi infonde nei cittadini la sensazione di non aver scampo. In farmacia c’è la corsa ai tamponi rapidi fai te: non fanno in tempo a fare rifornimento che terminano di nuovo. Il virus al momento è circoscritto a nuclei familiari collegati e tutti i contagiati, che contatto quotidianamente, non hanno sintomi gravi. Serve però senso di responsabilità e bisogna fermare i contagi». Neanche Vallocchia immaginava una quarta ondata così. «Ma c’è grande solidarietà e senso di responsabilità – dice - Quei pochi cittadini che incontro in paese sono attenti e rispettano le regole, serve andare avanti così. Per questo rinnovo l’appello alla massima attenzione, specie in questi giorni. Per evitare assembramenti, abbiamo rimandato il tradizionale concerto del 26 e lo spettacolo teatrale del 6 gennaio».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero