Rieti, il virus ha portato via la mamma Il locale riapre in segno di ripresa

Andrea Pitoni (foto Meloccaro)
RIETI - Coronavirus: una riapertura del locale (per ora da asporto) come segnale di rinascita. Andrea ha perso la mamma per il...

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RIETI - Coronavirus: una riapertura del locale (per ora da asporto) come segnale di rinascita.

Andrea ha perso la mamma per il virus e aveva rilevato il bar solo a fine febbraio.
È il locale che meglio sintetizza l’anima di un quartiere popoloso e dai tanti volti come quello di Micioccoli, a Rieti, e che in oltre trent’anni è sempre stato uno dei veri luoghi di ritrovo alla portata di tutti. E ieri mattina, quando in città i bar che avevano avviato il servizio da asporto di caffè e bevande si contavano sulle dita di una mano, il nuovo titolare di “New Daniel” (nella foto di Meloccaro), Andrea Pitoni, aveva invece alzato la serranda per garantire l’asporto di tutti i suoi prodotti di gelateria, pasticceria e caffetteria.

Il riscatto
Dopo l’apertura e la prima gestione per una decina d’anni da parte di Mariano De Santis e altri successivi passaggi di mano, Andrea aveva infatti inaugurato il bar pochi giorni prima del lockdown, il 29 febbraio, senza immaginare che, di lì a poco, non ci sarebbero stati più incassi e che il Covid-19 avrebbe segnato per sempre la storia della sua famiglia. La mamma di Andrea, Giuseppina Dattola, 73 anni, il 27 marzo scorso è stata infatti la prima vittima in provincia di Rieti del coronavirus, un dolore che ha spiazzato e piegato la famiglia Pitoni ma non l’ha spezzata, donando ad Andrea la forza di ripartire in ricordo della mamma e di tutto il coraggio che la donna aveva infuso al figlio quando lui le aveva comunicato la decisione di voler rilevare il bar: «Le persone mi conoscono soprattutto per il mio impegno nel teatro dialettale e nella musica, ma fin da bambino in casa ho sempre respirato aria di pasticceria - racconta Andrea, visibilmente emozionato - e quando raccontai a mia mamma dell’idea di rilevare il bar, lei fu la prima a darmi coraggio e forza per inseguire l’obiettivo. Se ho avuto la forza di riaprire, è stato anche per onorare la sua memoria e il suo incitamento». Fuori dal locale, ora, c’è un dispenser numerico per fare la fila uno alla volta.
«Questa mattina (ieri, ndr) tre persone ci hanno anche fatto l’applauso, quando hanno scoperto che facciamo asporto per tutti i prodotti - prosegue Andrea. - Utilizziamo soltanto prodotti naturali, per questo abbiamo dovuto buttare via tutto pochi giorni dopo il lockdown».
Gli altri bar sostengono però che aprire la caffetteria, ad oggi, sia una rimessa: «Ma se c’è e la gente la vuole, perché non farla? Per le colazioni abbiamo persino un bauletto dove posizionare le bevande». Al Micioccoli c’è chi ha pagato a caro prezzo la battaglia contro il Covid, ma ora ha ancora tanta strada da vivere davanti a sé.
Fra la maggior parte dei commercianti reatini, ieri mattina, è però prevalsa l’incertezza e l’intenzione di non riaprire. Serrande abbassate un po’ ovunque e take-away solo per i prodotti di pasticceria e gelateria, mentre in questo momento sono soprattutto i ristoranti a puntare sull’attività di asporto.

Aree lungo il Velino
Così, a proposito di ristorazione, ieri il vicesindaco Daniele Sinibaldi ha chiesto alla Regione la concessione straordinaria a titolo gratuito al Comune di Rieti, dal 1° giugno al 30 ottobre, delle aree di proprietà regionale adiacenti il tratto urbano del Velino, per poter garantire alle attività di ristorazione la possibilità di aumentare lo spazio per dehors, tavoli e sedie.

Parchi e ciclabili chiusi

Restano chiusi per ora parchi e piste ciclabili, sulla cui data di riapertura non c’è ancora alcuna idea e dove ieri si sono però riversate persone, totalmente in barba alle ordinanze comunali e alle norme di precauzione che continueranno a caratterizzare la fase 2. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero