RIETI - «E” Incomprensibile e inaccettabile». Così il Direttore di Confartigianato Imprese Rieti Maurizio Aluffi definisce la decisione del Governo di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«E ora - prosegue Aluffi - non accettiamo che le attenzioni del Governo siano rivolte ad altri settori e si limitino ad una incomprensibile dilazione per la ripresa delle nostre attività, con tutto il rispetto per i musei che non scappano, che non possono essere fruiti dagli stranieri e che non rischiano il fallimento. Del resto, al 1° giugno cosa potremo fare di più rispetto ad oggi in termini di sicurezza? Si può far stare fermi, con costi continui e ricavi azzerati per gli interi mesi di marzo, aprile, maggio? No, non ci stiamo. Finora siamo stati alle regole, ma la prospettiva di un altro mese e più di fermo obbligato non l’accettiamo».
Confartigianato ha calcolato che l’effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e della concorrenza sleale degli abusivi nei mesi di marzo, aprile e maggio causerà alle imprese di acconciatura e di estetica una perdita economica di 1.078 milioni di euro, pari al 18,1% del fatturato annuo. Sarà molto difficile evitare ripercussioni sull’occupazione: i mancati ricavi mettono a rischio il lavoro di 49mila addetti del settore.
«Situazione drammatica - aggiunge la Presidente di Confartigianato Benessere Antonella D’Angeli - le nostre attività sono al collasso. Non so quanti centri riapriranno e quanti collaboratori saremo in grado di far tornare ai propri posti di lavoro. Come Confartigianato stiamo predisponendo un protocollo per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro. Questo ulteriore slittamento, non giustificato, può essere l’ulteriore elemento per la chiusura definitiva della stragrande maggioranza delle imprese del settore benessere e un via libera all’abusivismo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero