Rieti, coronavirus, cig in deroga, Uil: «Delle 1.202 domande pervenute 108 non autorizzabili, una parte non esaminata»

Alberto Paolucci
RIETI - «Andamento decrescente nel nostro territorio per le richieste di cassa integrazione in deroga, lo strumento di sostegno messo in campo dal governo per fronteggiare...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
RIETI - «Andamento decrescente nel nostro territorio per le richieste di cassa integrazione in deroga, lo strumento di sostegno messo in campo dal governo per fronteggiare le difficoltà economiche di uomini e donne che a causa dell’emergenza sanitaria non hanno potuto più lavorare». E’ quanto emerge dall’elaborazione dei dati della Uil di Rieti e della Sabina romana.


«Il nostro focus ci dice che dal 6 marzo al 25 aprile - dice Alberto Paolucci, Segretario della Uil di Rieti e della Sabina romana - dal nostro territorio sono partite 699 domande, 621 sono state quelle autorizzate, 78 quelle non autorizzabili. Dal 26 aprile al 3 maggio sono invece pervenute 155 richieste, 125 sono state autorizzate e 30 invece le non autorizzabili. Dal 4 maggio alla fine della scorsa settimana il panorama è stato questo: 358 domande, 280 autorizzate le altre ancora in lavorazione. Numeri che sommati rilasciano questa istantanea: 1212 pervenute, di cui 1026 autorizzate, 108 non autorizzabili, 78 ancora in giacenza. Stiamo parlando di dati soggetti a mutare nei prossimi giorni e nelle prossime ore, specie per le domande in attesa di lavorazione che certamente stanno scendendo». 

«Sono ormai passare settimane - prosegue Paolucci - ma i passaggi burocratici e le innumerevoli difficoltà stanno diventando insostenibili per tanti lavoratori e lavoratrici, che attendono di ricevere un sostegno al reddito. Stiamo parlando di uomini e donne - circa 160mila in tutto il Lazio - che prima del lockdown lavoravano in un bar, in una pizzeria o in un ristorante, oppure nel commercio al dettaglio, o ancora in una officina. Stiamo parlando di lavoratori che da un giorno all’altro hanno visto azzerato il loro reddito. Per tutti loro bisogna fare di più, molto di più. È auspicabile che le rassicurazioni del governo e le scuse che il premier Conte ha rivolto a tutti loro per i ritardi nell’erogazione della cassa in deroga trovino una soluzione definitiva, che permetta di usufruire di un aiuto economico in tempi certi e sostenibili».


«Il panorama delle persone che stanno facendo ricorso ai tanti ammortizzatori sociali in questa fase di emergenza sanitaria da nuovo coronavirus - conclude l’esponente Uil - si ingigantisce se consideriamo i Fondi di integrazione salariale: al 7 maggio, delle oltre duemila richieste deliberate nel Lazio, 139 sono di cittadini reatini. E poi c’è la cassa integrazione ordinaria: delle quasi 8mila domande verbalizzate nell’intera regione, 699 sono di lavoratori e lavoratrici del nostro territorio».
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero