Rieti-Bari, Luigi Masci accusa: «Nostro raccattapalle preso per i capelli da tesserato ospite»

La panchina del Bari (Foto Meloccaro)
RIETI - «Un nostro raccattapalle, a fine gara, è stato preso per i capelli da un tesserato del Bari». La denuncia arriva direttamente da Luigi Masci, tecnico...

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RIETI - «Un nostro raccattapalle, a fine gara, è stato preso per i capelli da un tesserato del Bari». La denuncia arriva direttamente da Luigi Masci, tecnico dell'Under 13 Elite del Fc Rieti, che in occasione delle gare interne della prima squadra, si fa carico della gestione dei raccattapalle che sostano a bordo campo nell'arco dei 90' come da regolamento. Per uno di loro, oggi 8 settembre, l'esperienza si è conclusa con una tirata di capelli da parte di un componente della panchina barese non ben identificato. Raccontato l'accaduto al responsabile, lo stesso Masci presente a bordo campo si è andato a "complimentare" col tecnico Cornacchini spiegandogli l'accaduto, ma per tutta risposta l'allenatore reatino si è beccato un bel «fatti i c...i tuoi lasciami perdere».


«A questo - aggiunge Masci - si è aggiunta l'aggressione alla mia persona da parte del vice allenatore di Cornacchini (Tommaso Marolda, ndr) che mi ha spintonato e insultato verbalmente. Questi sono episodio che non hanno alcunché a che fare con lo sport e dispiace aver dovuto registrare tutto questo, perché non è di certo nello stile di un club come il Bari».

Ma cosa può aver scatenato tale reazione? A dire il vero, a pochi minuti dal triplice fischio, la panchina del Rieti ha mandato un giocatore a parlottare con i due raccattapalle che prestavano "servizio" dietro la porta difesa da Pegorin, probabilmente per rallentare la rimessa in gioco del pallone. Anche se, in uno stadio senza pista d'atletica e con appena due metri di spazio tra la linea di fondo e le inferriate che delimitano i perimetro del campo, la perdita di tempo è relativa. «Anche se fosse stato questo il motivo dell'irritazione - chiosa Masci - non basta a giustificare un gesto deprecabile, specialmente fatto su un minore». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero