Rieti, intervista al direttore generale Asl dimissionario D'Innocenzo: «Lascio un’azienda migliore e organizzata»

Marinella D'Innocenzo
RIETI - Marinella D’Innocenzo lascerà dal 1° febbraio la direzione generale della Asl di Rieti. «La mia scelta di dimettermi deriva esclusivamente da...

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RIETI - Marinella D’Innocenzo lascerà dal 1° febbraio la direzione generale della Asl di Rieti. «La mia scelta di dimettermi deriva esclusivamente da ragioni familiari. Non ce ne sono altre. Il contratto scade a fine 2023 e ho deciso di andare un anno prima in pensione perché voglio godermi di più la mia famiglia e il mio nuovo nipotino». A sostituirla sarà il direttore amministrativo, Anna Petti, che resterà come facente funzione, fino alla nomina del nuovo dg.


Direttore generale D’Innocenzo, cosa lascia al territorio dopo sei anni di gestione?
«Lascio un’azienda sicuramente migliore e che ha un’organizzazione definita, che ha costruito moltissimo e che si è ampliata per offerta e servizi, che ha migliorato molto la mobilità passiva, ridotta in maniera consistente. Abbiamo potenziato la rete consultoriale, l’area materna-infantile, ora capillare. Una Asl che, forse, è la migliore del Lazio per l’assistenza domiciliare.Domani presentiamo il modello di Casa della comunità a Magliano, il 30 inaugureremo il nuovo reparto di Pediatria e di Neonatologia e quello di Ostetricia. Stiamo puntando ad aprire un corso di laurea in Medicina e Chirurgia, con la possibilità di avere specializzandi e laboratori di ricerca, sperando che Rieti possa diventare, così, un polo di riferimento per la formazione e la ricerca».
La critica più forte che le arriva è quella sulla mobilità passiva. Cosa risponde?
«Non capisco questa critica. Si utilizzano dati assolutamente inesatti, del 2017 e pubblicati nel 2019. Abbiamo i dati della mobilità passiva rilevati annualmente dall’Istat, che dicono che abbiamo una diminuzione del 25%, con un risparmio di costi di oltre 9 milioni».
Lei si è trovata ad affrontare il periodo più difficile dopo il terremoto, con la pandemia. Che ricordo ha di quel periodo?
«Ricordo il senso di responsabilità enorme verso cittadini e operatori, un grande senso di squadra, lavorando con sindaci, vescovo Pompili, associazioni, istituzioni, forze dell’ordine. Per me quella è stata un’esperienza di sofferenza, ma anche di crescita. È stato un acceleratore di una organizzazione enorme. Abbiamo avuto un personale straordinario a cui va tutto il mio ringraziamento».
Sotto la sua gestione è arrivata anche la novità del nuovo ospedale. A che punto è?

«A fine mese, il 30, abbiamo l’incontro con l’Inail: sarà un passo in avanti per arrivare alla fase del progetto esecutivo del nuovo ospedale di Rieti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero