Amatrice, riparte l'antico Panificio Amatriciano

La riapertura
RIETI - Una vetrina piena di fiocchi rossi e fragranti prodotti da forno: è un altro segnale di speranza e rinascita ad Amatrice. Nel centro commerciale «Il...

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RIETI - Una vetrina piena di fiocchi rossi e fragranti prodotti da forno: è un altro segnale di speranza e rinascita ad Amatrice. Nel centro commerciale «Il Corso» - ex area Cotral - ha ieri riaperto l'antico Panificio Amatriciano della famiglia Puglia, ma sono già molti gli esercizi commerciali che hanno ripreso il loro lavoro nei due centri commerciali di zona San Cipriano. Con le aperture di ieri sale a 51 il numero di attività commerciali colpite dal sisma che hanno riaperto, su un totale di 78 attività che hanno aderito al progetto di delocalizzazione. Delle altre attività, 22 stanno ultimando i preparativi e riapriranno nei prossimi giorni, mentre 5 stanno eseguendo lavori sui propri locali. Il panificio a conduzione familiare era ubicato dal 1968 in piena zona rossa, in via della Madonnella, nelle immediate vicinanze di Corso Umberto I, ed è andato completamente distrutto dal sisma. Ieri quattro operai, gli stessi che vi lavorano prima del sisma, e i componenti della famiglia Puglia hanno tagliato il nastro dell'inaugurazione «tra gioia e paura».

Una paura che la titolare Maria Rita Puglia non sa ben definire, inevitabilmente scaturita dall'insicurezza psicologica generale del post sisma. «Tuttavia, l'apertura è stata una cosa emozionante. Sono addirittura venuti i miei ex clienti da Roma, desiderosi di salutarci e mangiare di nuovo il nostro pane. Una grandissima gioia nonché una grande dimostrazione di fedeltà e affetto, come quella dimostrata dai nostri dipendenti che sono ripartiti con noi». Una ripartenza emotivamente difficile anche per Valerio Taddei Vittori (foto), uno degli operai del panificio, che il 24 agosto 2016 perse entrambi i figli e la moglie, e si salvò solo perché impegnato nel forno. «E' venuta molta gente, tra cui molti amici che mi hanno manifestato tanto affetto per questo nuovo corso della mia vita che riparte dal lavoro, proprio quel lavoro che mi salvò la notte del 24 agosto». Maria Rita dedica questa ripartenza al padre che non c'è più, e soprattutto alla nuova vita che porta in grembo. Tra pochi giorni nascerà la sua bimba, e gli auguri sono doppi. Più rinascita di così. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero