Rieti, agente della polizia penitenziaria aggredito da un detenuto

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RIETI - Lo ha aggredito apparentemente senza motivo e soltanto l'intervento degli altri colleghi presenti in quel momento ha evitato il peggio. Vittima dell'episodio di...

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RIETI - Lo ha aggredito apparentemente senza motivo e soltanto l'intervento degli altri colleghi presenti in quel momento ha evitato il peggio. Vittima dell'episodio di violenza, oggi pomeriggio intorno alle 16 al carcere di Vazia, è stato un agente della polizia penitenziaria, colpito da un detenuto al quale l'agente di custodia aveva chiesto conto delle intemperanze manifestate pochi minuti prima. A denunciare l'accaduto, la segreteria regionale e provinciale di Rieti del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria.



Stando alla ricostruzione operata dalla sigla sindacale, il detenuto, ristretto al secondo piano del reparto G della casa circondariale, in un primo momento ha infatti chiesto ed ottenuto, da parte del personale di polizia penitenziaria addetto al box del secondo piano, di poter scendere di un livello per poter colloquiare con un altro detenuto, perchè entrambi rappresentati dallo stesso legale nelle rispettive vicende processuali. Ma alla richiesta degli agenti di attendere qualche minuto prima di poter scendere, il detenuto ha improvvisamente dato in escandescenze, infierendo verbalmente contro un agente e, dopo aver impugnato un manico di scopa presente nella sua cella, ha danneggiato le telecamere di sorveglianza, minacciando anche l'agente della penitenziaria.

Calmate le acque, l'uomo ha provato a chiedere al detenuto le motivazioni delle intemperanze, ma per tutta risposta è stato colpito da due calci, alla gamba e al fianco, mentre un altro agente ha corso il rischio di essere colpito dal manico di scopa lanciato dal detenuto. A quel punto, soltanto l'intervento di altri poliziotti ha evitato il peggio, mentre l'agente è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale de Lellis.


I segretari regionale e provinciale del Sappe, Lorenzo Colucci e Pasquale Diana, denunciano quindi "le gravi condizioni lavorative che si vivono nella casa circondariale di Rieti, la scarsa sicurezza ed il libero agire dei detenuti. Il Sappe chiede duri segnali da parte dell'amministrazione e della direzione della casa circondariale, affinchè episodi simili non accadano più". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero