Rieti, scaduti i termini per produrre osservazioni al Ppa del piano regolatore Sono 60 quelle pervenute

Rieti, scaduti i termini per produrre osservazioni al Ppa del piano regolatore Sono 60 quelle pervenute
RIETI - Scaduti i termini previsti per la pubblicazione del Piano pluriennale di attuazione del Prg e la possibilità di produrre osservazioni. I termini, per la cronaca,...

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RIETI - Scaduti i termini previsti per la pubblicazione del Piano pluriennale di attuazione del Prg e la possibilità di produrre osservazioni. I termini, per la cronaca, sono scaduti il 4 agosto: sono quelli di legge previsti per la pubblicazione del Piano pluriennale di attuazione (Ppa) del Piano regolatore generale, e dunque anche la possibilità di produrre osservazioni. Il percorso di approvazione di questo importante strumento urbanistico si avvia a conclusione. Sono pervenute circa 60 osservazioni da parte di privati cittadini che, esclusi dall’iniziale proposta, chiedono ora di essere inseriti nella Programmazione pluriennale di attuazione del Prg.


«Non abbiamo problemi o preclusioni ideologiche di sorta a esaminare e se possibile accogliere le osservazioni pervenute», dichiara l'assessore all’Urbanistica Giovanni Ludovisi. «Le valuteremo con la stessa serietà e responsabilità che ci ha guidato sino ad ora. Problemi non ne vedo. Forse, ne ha chi ha cercato di confondere la serietà della proposta con la banale litania della cementificazione. Noi però non soffriamo queste etichettature e preferiamo fermaci alla sostanza. La città – prosegue l’assessore - si può trasformare in maniera incisiva solo stabilendo scenari e costruendo visioni strategiche realmente perseguibili con metodologie innovative.

Lo stiamo facendo intersecando tra loro più livelli progettuali, componendo cioè quanto previsto nel Ppa, con progetti e finanziamenti ministeriali ed europei. Azioni che mirano al coinvolgimento della cittadinanza e che attivano percorsi culturali profondi. Ad esempio, unendo Ppa e finanziamenti, con le opportunità offerte dal progetto europeo Vital Cities, abbiamo individuato una tangenziale green, un parco circolare diffuso, su cui poggiare numerosi servizi con l'obiettivo di costruire una città migliore, una città del benessere, più sostenibile, più vivibile.


Questi sono percorsi complessi e decisamente faticosi, ma anche più efficaci, di quelli di urbanistica tradizionale. Tornando al Ppa, se includere o meno altre aree, resta, come ho sempre dichiarato, una scelta politica del consiglio comunale. Da un punto di vista normativo si può fare. Deve decidere il Consiglio se rispondere positivamente o negativamente applicando la logica iniziale. Sono sicuro che sia stata adottata una proposta equilibrata e con una forte coerenza interna, ma non nego che si possa migliorare». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero