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RIETI - Il Reatino ancora in permanente stato di allerta come disposto dalla Prefettura. Anche oggi si resta col fiato sospeso per una domenica di pioggia e, soprattutto, la paura di nuovi straripamenti e inondazioni a causa dell’ancora elevata capacità di esondare dei corsi d’acqua, in una situazione che rimane ancora di estrema criticità complessiva, nonostante il sensibile ritiro di circa 8 centimetri dei livelli di acqua sul territorio.
Una fragilità che oggi viene di nuovo minacciata e messa a rischio sia dalle piogge previste che dal leggero aumento della portata (60 metri cubi al secondo) di rilascio della diga disposto dall’ente gestore Erg, proprio in previsione della nuova ondata di maltempo odierna che parla di piogge consistenti sul territorio provinciale. Ancora numerosi gli interventi di protezione, difesa e messa in sicurezza. Visto dall’alto, con la nebbia e il sole del mattino di ieri, quello al centro della conca reatina sarebbe sembrato solo un bellissimo lago senza far minimamente immaginare che sotto quelle acque si nascondono – annegati e sommersi – campi, seminati coltivi e strade ma anche taverne, garage e cantine con ingenti danni a privati, aziende agricole, allevatori, contadini e conduttori di fondi.
I volontari della Protezione civile. Ancora una giornata difficile quindi per gli operatori della Protezione civile, con interventi andati avanti per l’intera nottata e la scorsa giornata nelle aree interessate dall’esondazione del fiume Turano, mentre per i vigili del fuoco di Rieti proseguono le attività di verifica e sopralluogo, ma anche di assistenza alla popolazione in quelle aree dove la presenza di acqua crea ancora disagi e problematiche ai residenti, in attesa di un ritorno alla normalità.
Al lavoro oltre 40 persone impegnate in queste strategiche opere di consolidamento e rafforzamento per scongiurare che si verifichino ulteriori inondazioni. Tra i lavori più importanti di messa in sicurezza quello concluso ieri presso la centrale elettrica di Terria, gli interventi localizzati sull’argine in via Votone e nei pressi di alcune abitazioni di via Pantane. Incessante l’attività di insacchettamento della sabbia con l’impiego di un mezzo per il movimento terra presso il magazzino comunale e il trasporto dei sacchi.
In 25 fuori dalle proprie abitazioni. Intanto, man mano che le condizioni di sicurezza e di viabilità lo consentono, stanno tornando nelle proprie abitazioni i cittadini sgomberati nei giorni dell’emergenza che avevano raggiunto complessivamente quota 90 per un totale di oltre 25 nuclei familiari. Nella giornata di ieri erano ancora 25 le persone alloggiate in strutture ricettive e alberghiere cittadine. Per il Reatino le prossime saranno dunque ore di tensione e di attesa per scongiurare il ritorno di una nuova ondata di piena. Trascorsa la giornata di domenica l’emergenza sembrerebbe destinata a rientrare definitivamente considerando che la settimana entrante a partire da domani prevede giorni di sole o comunque senza pioggia.
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