RIETI - «La nuova ordinanza sull’obbligo delle mascherine? Sottolinea una mancanza di programmazione da parte del Governo su come continuare ad affrontare...
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E una seconda chiusura sul territorio comunale preoccupa più della prima: «Fortunatamente, l’estate è stata sopra le aspettative, perché il territorio favorisce il distanziamento. Ma applicare nuove restrizioni come quelle di marzo e aprile significherebbe far saltare l’economia, in una città piccola come la nostra».
Gli spazi. In Comune si pensa anche alla deroga, durante l’inverno, dell’ampliamento dei dehors per i locali: «Ne parleremo con i commercianti a fine agosto e, se avranno questa esigenza, il Comune non avrà problemi a derogare – risponde Sinibaldi – Ma anche in questo senso sarà difficile fare degli investimenti, perché il Governo non è in grado di dettare una linea da qui ai prossimi sei mesi».
I pub e i bar. L’obbligo delle mascherine a fascia oraria non convince neanche Francesco Cimmino, presidente dell’associazione Habere, che unisce i gestori della zona del Ponte Romano e del lungoVelino dove, terminato il lockdown, si è sviluppata velocissima la nuova movida cittadina: «Noi gestori la indossiamo quotidianamente per lavoro e non abbiamo nulla da eccepire, se si tratta di una misura che aiuta a contenere il rischio di contagio ed a permetterci di lavorare – spiega Cimmino – Personalmente e anche parlando con i nostri clienti, non credo servirà a molto, considerando che tanti utilizzano ogni giorno mascherine ormai consunte e quindi inutili. Ma è un po’ come all’inizio della pandemia, quando era obbligatoria: non credo che il doverla indossare scoraggerà le persone dal frequentare i locali, ma è chiaro che il controllo dovrà essere operato dalle forze dell’ordine». Sanzioni a parte, l’estate nella nuova zona della movida ha aiutato a ridurre un po’ i danni del lockdown: «Si è lavorato abbastanza ma non certo in un clima ideale, perché c’è sempre paura che possa accadere qualcosa – conclude Cimmino - Ad agosto, per attività come le nostre si è sempre raggiunto un picco di flessione ma chi più e chi meno, si è riusciti a ridurre un po’ i danni del lockdown. Temo però che per capire se ci sarà una reale flessione, servirà attendere la stagione invernale».
Le discoteche. Sulla chiusura imposta alle discoteche fino al prossimo 7 settembre, Rieti risolve invece tristemente da sé il problema, considerando che di luoghi da ballo, in città e nei Comuni del Reatino, non se ne vede più l’ombra ormai da diversi anni. L’unica eccezione è rappresentata dallo storico Dancing “La Pergola” di Contigliano, che però non ha ancora riaperto dopo la chiusura di oltre cinque mesi fa: «D’accordo con il gestore del locale, in via precauzionale si è deciso di chiudere il locale già dal 1 di marzo, una settimana prima dell’ordinanza sindacale che dava seguito al Dpcm – spiegano i proprietari del Dancing - Da quel momento, il locale non ha più ripreso la propria attività neanche durante i mesi estivi, ma nel frattempo i gestori si sono comunque visti recapitare la bolletta per il pagamento della Tari 2020». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero