RIETI - Pronunciare il fatidico «sì» in un rito civile celebrato al di fuori delle mura del Comune? A Rieti si può e così, a quasi tre anni dalla...
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Non più, quindi, soltanto la laica sacralità della sala consiliare del comune di Rieti, ma la possibilità, per i novelli sposi, di scegliere uno dei tanti luoghi di pregio che affollano la città e la provincia, e per i gestori l’opportunità di rinforzare il business dei matrimoni con pacchetti «tutto incluso», fra rito civile e attività di ristorazione. Una possibilità garantita dalla deliberazione comunale numero 169 del 22 ottobre 2015, che concede di poter chiedere di ospitare matrimoni di rito civile anche al di fuori del Comune, in strutture ricettive ed edifici privati «che siano di particolare pregio architettonico, ambientale o artistico», istituendo così un ufficio dello stato civile in locali che rientrino all’interno della disponibilità giuridica del Comune di Rieti.
IL CONTRATTO
Un contratto che, se rispettati i requisiti previsti dalla delibera, dà la facoltà, a chi avanza la richiesta, di poter ospitare celebrazioni civili per i successivi tre anni (rinnovabili), pagando naturalmente il costo del personale necessario per officiare il rito. Pochi giorni fa, così, da parte del Comune è arrivato l’ok anche per la nobile Villa Potenziani di via San Mauro a Rieti, che sul fronte del pregio architettonico e ambientale non ha certo bisogno di raccomandazioni e che, utilizzando i 150 metri quadri dell’ex Club House, si getta nella mischia insieme alle strutture che hanno già ottenuto analogo parere positivo.
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Il Messaggero