Test notturno del coronavirus per permettere a un reatino di essere operato di trapianto al rene la mattina successiva a Verona

Test notturno del coronavirus per permettere a un reatino di essere operato di trapianto al rene la mattina successiva a Verona
RIETI - Anche in tempo di Covid ci sono storie che ridanno speranza e fiducia in una sanità, quella reatina, troppo spesso oggetto di attacchi strumentali e...

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RIETI - Anche in tempo di Covid ci sono storie che ridanno speranza e fiducia in una sanità, quella reatina, troppo spesso oggetto di attacchi strumentali e preconcetti che non fanno che disorientare i cittadini.


Una sanità invece è costituita da uomini e donne che ogni giorno cercano di dare il meglio per assistere le persone bisognose di cure e che in questo particolare momento, stanno assicurando la costante sorveglianza sanitaria in tutta la provincia. E così capita che la notte scorsa, il direttore dell’Unità di Nefrologia dell’ospedale de Lellis di Rieti Walter Valentini, ha chiesto al direttore del laboratorio analisi dottor Stefano Venarubea la disponibilità a processare e refertare, con la massima rapidità, un tampone oro-nasofaringeo per la ricerca del Covid-19, di una paziente in dialisi peritoneale, pronta per essere trasferita in un centro trapianti di Verona, per un trapianto di rene.

Referto richiesto con la massima urgenza dal centro trapianti, per la conferma o meno della negatività al tampone. Nella tarda serata di ieri, avendo avuto soltanto allora la disponibilità dell’organo da trapiantare, il dottor Valentini ha recapitato al Laboratorio il tampone della paziente. Il dottor Tommaso Moro e il tecnico Emiliano Porazzini hanno lavorato tutta la notte per processare e refertare il tampone e consentire alla paziente di essere pronta per essere sottoposta a trapianto, cosa che è avvenuta questa mattina alle ore 8 nella città veneta.

Ai due sanitari è arrivato il ringraziamento della direzione aziendale che, con l’occasione, ha sottolineato l’eccezionale lavoro svolto e in corso di svolgimento, di tutto il personale aziendale alle prese ormai da sei mesi con l’emergenza Covid. Una storia, hanno sottolineato i vertici di via del Terminillo, che rappresenta in pieno i valori più alti della professione sanitaria: deontologia professionale, disponibilità, senso del dovere e appartenenza all’Azienda.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero