Le analisi su pc e supporti informatici sequestrati a Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere dal 16 giugno con l'accusa di essere l'assassino di Yara Gambirasio,...
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Dalle memorie analizzate emergerebbe come su un motore di ricerca sia stata digitata più volte, l'ultima lo scorso maggio, «la parola "tredicenni", seguita da caratteristiche e dettagli porno», si legge nell'articolo e come siano state «scaricate immagini dal contenuto pedopornografico». Dai computer, ma «la perizia non è finita, trapela che gli accessi siano per ora cinque e non tutti databili, emerge un interesse sessuale per le tredicenni».
Il legale di Bossetti: nessun accesso a siti pedopornografici. «Non ci sono accessi a siti pedopornografici»: è questa la smentita secca resa all'Adnkronos dall'avvocato di Massimo Giuseppe Bossetti, Claudio Salvagni, che rimarca l'innocenza del suo assistito. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero