«Mi auguro di no». Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha risposto ha chi ha chiesto se il voto di Forza Italia con il Pd in commissione sui voucher...
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e Berlusconi, il cosiddetto Renzusconi. Orlando ha escluso che sui voucher si possa aprire una crisi di Governo dopo che i deputati vicini al guardasigilli non hanno partecipato al voto. «Mi auguro si prospetti una riflessione. La questione fondamentale è trovare uno strumento che tenga conto delle esigenze delle imprese ma che sia concordato con le parti sociali. La scelta di evitare il referendum sui voucher porta in questa direzione». E alla domanda se sui voucher gli orlandiani potrebbero spaccare il Pd, il ministro ha risposto: «Mi porrò sulla questione come mi sono sempre posto. Io espongo le mie posizioni e poi mi attengo alle decisioni del partito. In un partito si deve stare così. Ma senza rinunciare a esprimere il proprio punto di vista».
Sul tema però continuano le fibrillazioni nella maggioranza con i bersaniani che tornano ad avvertire il governo: «Gentiloni non ponga la questione di fiducia martedì prossimo - dice Arturo Scoppo, capogruppo di Mdp alla Camera - e consenta al Parlamento di eliminare il capitolo sul lavoro occasionale. Il Pd e la maggioranza sono ancora in tempo per stralciare la norma sui nuovi voucher dal testo della manovra e avviare un confronto serio con le parti sociali. Questa forzatura, operata con il concorso decisivo della destra, non sarà compresa da milioni di persone a cui era stato detto: cancelliamo i voucher per sempre». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero