Mr Gay Mondo, il ministero degli Esteri chiede chiarimenti sui visti negati ai quattro concorrenti

Il ministro Mogherini
Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha chiesto chiarimenti in merito al rifiuto del visto, da parte di quattro ambasciate italiane, ad altrettanti concorrenti stranieri...

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Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha chiesto chiarimenti in merito al rifiuto del visto, da parte di quattro ambasciate italiane, ad altrettanti concorrenti stranieri di Mr Gay World. Il caso era stato denunciato nei giorni scorsi dagli organizzatori del concorso, che, per la prima volta, si svolge a Roma, dal 28 al 30 agosto, al Gay Village. E' quanto rende noto Imma Battaglia, consigliera comunale, che ha investito del problema dei visti rifiuti ai concorrenti di Siria, Camerun, Nigeria e Pakistan, i parlamentari Gennaro Migliore e Ileana Piazzoni. Oggi pomeriggio, al ministero degli Esteri si terrà un incontro tra Tore Aasheim, direttore del concorso in Europa, la stessa Battaglia e i rappresentanti della Farnesina.






«A Migliore e Piazzoni ho chiesto di organizzare questo confronto tra il ministro Mogherini e i delegati e i rappresentanti dell'organizzazione di Mr Gay World. Sono molto soddisfatta perché Migliore mi ha confermato l'attenzione del Ministro Mogherini, che ha subito accolto la nostra richiesta, specificando che è già in moto l'opera di chiarificazione del lavoro delle Ambasciate». «Siamo in attesa di conoscere la data dell'incontro presso il ministero degli Esteri, che avverrà prima di sabato giornata finale della manifestazione», conclude la Battaglia.



Della vicenda è stato investito anche il Parlamento, con una interrogazione presentata dalla deputata (Gruppo Misto), Piazzoni: «Provo imbarazzo nell'apprendere della condotta di quattro nostre sedi diplomatiche all'estero. Quattro ragazzi da quattro Paesi non potranno concorrere alla manifestazione proprio a causa delle ambasciate italiane, le quali non avrebbero rilasciato il visto per l'Italia in tempo utile, impedendo ai quattro giovani di spostarsi a Roma per le prove. A tutto questo si aggiungono le difficoltà che hanno incontrato i rappresentanti di altri Paesi, tra cui gli organizzatori dell'evento, nelle richieste di documentazione spesso superflua da parte di ambasciate e consolati italiani (ad esempio il passaporto ad un cittadino di area Schengen, il norvegese Tore Aasheim, direttore della competizione). La negligenza delle nostre ambasciate appare ancor piu' grave dal momento che nei quattro Paesi esclusi dalla competizione i diritti dei cittadini omosessuali, pur in modi diversi, sono spesso negati o disattesi, fino a sfociare nella discriminazione totale, come ad esempio in Pakistan», conclude la parlamentare.



IL CONCORSO. Gli aspiranti Mr Gay World sono 25, provenienti da tutti i Paesi del Mondo, da Cambogia, Sud Africa, Nuova Zelanda, Filippine, Venezuela, Canada, India, Hong Kong, Indonesia. Sarebbero dovuti essere 32, ma a quattro (Camerun, Namibia, Siria e Pakistan) è stato negato il visto dalle rispettive ambasciate italiane; ad altri tre, i datori di lavoro non hanno concesso un permesso per raggiungere la capitale. I delegati stanno dando vita, da ieri, a delle sfide continue – nei campi della cultura, dell’arte e dello sport - che determineranno più titoli nell'arco dei tre giorni e che culmineranno sabato 30 agosto, con la nomina di Mister Gay World. Per l'Italia gareggia il messinese Nicola La Triglia, di 28 anni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero