Denis Verdini da questa mattina ha il suo gruppo in Senato. Ne fanno parte 10 senatori provenienti dal centrodestra, pronti a votare le riforme del governo. ...
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Si chiama Alleanza liberalpopolare per le autonomie (Ala). "Oltre al gruppo abbiamo costituito anche un'associazione di cui io sono il presidente", ha spiegato il promotore che ha aggiunto: "Eravamo a disagio all'interno dei gruppi dove avevamo militato non rinneghiamo niente". Questo, ha aggiunto, "è uno strappo e come tutti gli strappi addolora e fa male. Quando non ci sono identità di vedute nessuno finisce o muore, uno vede le cose in maniera diversa. Ho una grandissima lealtà che mi lega a Berlusconi, ma vediamo le cose in maniera diversa".
Verdini ha poi voluto precisare che "il ddl Boschi va approvato così com'è e se non venisse approvato si
rivà nel pantano".
Oltre a Verdini, ne fanno parte Lucio Barani (capogruppo), Vincenzo D'Anna (portavoce),
Giuseppe Compagnone, Ciro Falanga (tesoriere), Eva Longo, Antonio Scavone, Pietro Langella, Riccardo Conti, Riccardo Mazzoni. Conti proviene dal Misto, Langella da Ap, Verdini e Mazzoni da Fi, Falanga e Longo dai Conservatori e riformisti. Scavone, D'Anna, Compagnone e Barani lasciano invece il gruppo Grandi autonomie e libertà.
Durante la conferenza stampa di presentazione, momenti di tensione sull'annoso tema dei cosiddetti "impresentabili" quando D'Anna ha apostrofato un giornalista che gli domandava dei suoi legami con Nicola Cosentino. "Lei è proprio un comunista disonesto!", ha risposto il parlamentare campano. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero