Venezia, furto in una mostra della Biennale: sparite due opere di Jeff Koons

Venezia, furto in una mostra della Biennale: sparite due opere di Jeff Koons
Furto di opere d’arte in una mostra della Biennale di Venezia. Una sparizione che vede coinvolte anche due piccole sculture multipli di Jeff Koons. Un caso che gli...

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Furto di opere d’arte in una mostra della Biennale di Venezia. Una sparizione che vede coinvolte anche due piccole sculture multipli di Jeff Koons. Un caso che gli inquirenti già definiscono «molto strano». E’ successo la scorsa domenica notte (la denuncia è di lunedì mattina), a Palazzo Mora dove risiede l’European Cultural Centre che in questi giorni ospita come evento collaterale della Biennale, la mostra d’arte contemporanea “Personal Structures”. A ricostruire i fatti sono i Carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale di Venezia guidati dal comandante Cristian Costantini. Domenica sera, dopo la chiusura del palazzo (preso in affitto dalla Fondazione), sono state portate via due sculture piccole di Jeff Koons (artista neo-pop di fama planetaria, nonché ex marito di Cicciolina): si tratta di due multipli delle serie “balloon dog”. Sparita anche una scultura di Karole Feuerman. Altro aspetto singolare è che hanno portato via tre «elementi osceni», ossia tre vibratori da sexy shop che facevano parte dell’installazione artistica di Nina Dotti. Il tutto per un valore complessivo di 35mila euro di beni non assicurati. Cifra ridicola quando si parla di opere d’arte.


Quello che sorprende, però, è che oltre alle opere d’arte hanno fatto razzia di materiale informatico tra Ipad, computer, prese per Iphone, chiavette Usb. «E’ un furto molto strano, così come è strana la disposizione delle consegne per ciò che concerne la sicurezza in un Palazzo che ospita opere d’arte - commenta Costantini - Ci sono tante persone che lavorano nell’edificio, tanti giovani. Non ci sono segni di effrazione, ne’ al cancello, ne’ al portone, ne’ alle finestre che sono state trovate aperte al secondo piano che resta comunque alto. Insomma - riflette il comandante - ci sono tanti punti oscuri. E’ un furto anomalo sul quale stiamo lavorando. Anche se non ha un valore venale, è comunque una ferita per la città. Anche perche' avviene durante la Biennale». Al comando non si esclude nessuna ipotesi. «Di sicuro non è un furto su commissione perché il valore delle opere è troppo esiguo. Possiamo dire sicuramente che chi ha agito, non l’ha fatto da solo, e chi ha rubato sapeva dove andare a rubare. Non solo hanno preso le opere, ma anche tutto il materiale informatico, che è facilmente ricettabile». Estrema riservatezza, in queste ore, a Palazzo Mora: «Non possiamo condividere nessuna informazione, la situazione è delicata». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero