Vaticano, clochard in fila dal barbiere del Papa: molti hanno chiesto pettinature alla moda

Vaticano, clochard in fila dal barbiere del Papa: molti hanno chiesto pettinature alla moda
Città del Vaticano Fuori dalla porta, sulla destra del colonnato, per tutta la giornata si sono alternate delle inflessibili custodi. Queste signore che fanno volontariato...

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Città del Vaticano Fuori dalla porta, sulla destra del colonnato, per tutta la giornata si sono alternate delle inflessibili custodi. Queste signore che fanno volontariato all’Unitalsi impedivano ai curiosi di intrufolarsi dentro alla Barberia del Papa, il salone con docce e barbiere che Papa Francesco ha voluto aprire per i clochard della zona. Il primo giorno di lavoro è andato più che bene, con un andirivieni di senza tetto. Entravano con i capelli arruffati e la barba incolta, uscivano qualche ora dopo sbarbati e in ordine. Padre Corrado Krajewski, l’elemosiniere polacco che per conto di Bergoglio ha realizzato la struttura caritatevole è contento: “le persone senza un aspetto decoroso si sentono ancora più emarginate. Per chi è costretto a vivere per strada è importante potere mantenere una certa dignità”.




Il giorno scelto per inaugurare la struttura è stato lunedì, giorno di riposo dei parrucchieri che, naturalmente, hanno risposto numerosi all’appello e si sono messi in lista per fare una buona azione, un po’ di volontariato. «Abbiamo lavorato senza sosta dalle 9 alle 13 fino a quando non abbiamo ricevuto il cambio. L'affluenza è stata grandissima e ci sono sembrati tutti molto soddisfatti. Alla fine ci hanno ringraziato e già si volevano prenotare per tornare e rifarsi il taglio tra un mese.



A tutti abbiamo fatto in modo che il taglio possa durare per un po’” racconta Arianna, parrucchiera romana di 41 anni, già volontaria dell'Unitalsi, che è stata tra i parrucchieri che oggi hanno tagliato i capelli ai clochard nei bagni. I parrucchieri e i barbieri volontari hanno operato con grande professionalità, come all’interno di un vero salone, rispondendo alle richieste dei clochard come se fossero quelle di normali clienti. Alcuni hanno chiesto tagli alla moda, con il ciuffo, barbe come quella di George Clooney, altri volevano che rispettassimo il loro look o gliene dessimo uno.



L’occorrente per il salone è stato tutto donato. «Stamattina quando siamo arrivati c'era già tutta l'attrezzatura di cui abbiamo bisogno, sembrava proprio di stare in un negozio di barbiere». Phon, forbici, pettini, grembiuli, asciugamani, mantelline, barattoli di mousse per capelli, di gel, shampoo, persino tinte. Non mancava nulla. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero