Città del Vaticano Che fine ha fatto il ceto medio? «Se dovesse subire un tracollo la classe media, anche la democrazia partecipativa sarebbe in pericolo». In...
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Un tempo, invece, il ceto medio era il fulcro di una società moderna e democratica. E adesso? Se dovesse indebolirsi ancora di più, quali saranno le conseguenze? Il Fmi, in uno dei suoi ultimi report dedicati agli Usa, ha fornito uno spaccato istruttivo. E lo stesso ha fatto un altro studio del Pew Research Center. Nessun paese meglio degli Usa mostra una parabola più esemplare di come si sia sviluppata questa fascia sociale e di come ormai sia in via d’estinzione, a vantaggio dei più poveri, che sono aumentati, e dei più ricchi, che sono diminuiti.
In Vaticano il think thank di esperti che si è messo al lavoro per definire i contorni del fenomeno arrivando alla conclusione che «il fattore più significativo che opera contro la partecipazione sociale è la crescente disuguaglianza fra ristrette élites e la massa della popolazione. Le statistiche sulla distribuzione della ricchezza e delle opportunità di vita indicano degli enormi divari fra paesi e paesi e interni ai vari paesi. Preoccupa in particolare il fatto che in Europa e America la classe media si sia notevolmente indebolita, diversamente da altri paesi come l’India e la Cina dove la classe media si è rafforzata. Si deve infatti considerare che, laddove la classe media subisce dei tracolli, la democrazia partecipativa è messa in pericolo».
I lavori hanno messo in luce la preoccupazione per il diffondersi della frammentazione sociale e della concomitate incapacità dei sistemi politici di governare la società. Questi due fenomeni, hanno sintetizzato gli esperti, si vanno diffondendo in tanti Paesi e creano situazioni di forte disintegrazione, in cui diventa sempre più difficile realizzare forme di partecipazione sociale ispirate a principi di giustizia, solidarietà e fraternità.
Le cause di queste tendenze disgregative sono state individuate nella crisi della rappresentanza politica, nelle crescenti disuguaglianze sociali, negli squilibri demografici a livello planetario, nelle crescenti migrazioni e nel numero elevato di rifugiati. Infine anche nei conflitti religiosi e culturali.
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Il Messaggero