Slitta di dodici mesi, quindi all'anno scolastico 2019-20, l'obbligo vaccinale nella scuola d'infanzia e negli asili nido. Lo ha deciso l'Aula di Palazzo Madama...
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Indignati e fortemente polemici i toni usati dalle opposizioni, a partire dalla secca condanna dell'ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che introdusse appunto quegli obblighi, oggi rinviati. «Di fatto - spiega Lorenzin - hanno vinto i no-vax e di fatto la legge sull'obbligo vaccinale per la frequenza della scuola è stata annullata: la conseguenza di ciò è ora il forte rischio di una diminuzione delle coperture vaccinali e di nuove epidemie per varie malattie». Secondo il senatore dem Davide Faraone, questo voto è di una «inaudita gravità». «La maggioranza M5S-Lega - incalza Faraone - ha di fatto superato l'obbligo vaccinale, che tutti i più importanti scienziati avevano consigliato di adottare».
Duro anche Lucio Malan di Forza Italia, secondo cui «rinviare di un anno l'obbligo di vaccino è una decisione molto pericolosa, che potrebbe avere un costo in vite umane». Contro queste critiche si schierano i senatori M5s della Commissione Sanità di Palazzo Madama. A loro giudizio si tratta di inutili polemiche perché «l'obbligo vaccinale non viene minimamente intaccato». Infine, a incrementare il clima di scontro, una sorta di «giallo», su un presunto insulto pronunciato dalla vicepresidente del Senato, Paola Taverna, accusata dal senatore di Forza Italia Massimo Mallegni di aver concluso il suo intervento con un «vaffa» rivolto ai banchi dell'opposizione. «Ha mandato tutti noi a quel Paese - ha protestato Mallegni rivolgendosi alla Presidenza - Questo atteggiamento in quest'Aula non è accettabile».
Alle grida che si sono levate «fuori, fuori», la presidente Elisabetta Casellati ha risposto: «Fuori mando soltanto io.
Il Messaggero