Il suo progetto era semplice: prevedeva l'uccisione sistematica di tutte le persone che odiava, una lunga lista di "nemici" da eliminare in base a un piano studiato...
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Aiden uccise la ragazza nella serata del 18 novembre scorso dopo aver bussato alla porta della sua casa di Longmont, in Colorado: quando Makayla andò ad aprire, lui la aggredì accoltellandola alla testa e sul petto, nonostante non fosse lei il suo vero obiettivo. Aiden era lì per uccidere la sorella minore, che riuscì a barricarsi in camera sua e ad evitare il peggio. Dopo aver tentato inutilmente di forzare la serratura, il ragazzo fuggì, mentre nel frattempo venivano chiamati i soccorsi: Makayla fu portata in ospedale, ma morì poco dopo. La polizia, che intanto aveva scatenato la caccia all'uomo, agguantò Aiden a poche centinaia di metri dalla casa di una persona che compariva nella lista delle potenziali vittime stilata dal ragazzo.
Una lista in cui erano inserite frasi deliranti del tipo: «Torturali fino a quando non ti chiedono pietà». Un delirio confermato dalle armi e dalle moltov ritrovate successivamente in casa sua insieme alla macabra lista. Ora Aiden è accusato di omicidio di primo grado e di altri dieci reati in relazione alla morte di Makayla. E i magistrati, come è stato stabilito in questi giorni, non lo tratteranno come un ragazzo: lo giudicheranno esattamente come una persona adulta in grado di intendere e volere. Per il suo crimine non ci saranno attenuanti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero