Lunedì scorso ha parcheggiato l'auto, spento il motore, chiuso tranquillamente la vettura ed è entrata come ogni giorno alle 8 al Miles College di Birmingham, in...
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Il piccolo, vedendo la nonna chiudere la porta della vettura e allontanarsi, non poteva immaginare che non sarebbe tornata a prenderlo: mentre lei era immersa nei suoi problemi di lavoro a poche decine di metri da lì, in quel college dove lavora anche il padre del bimbo, lui è rimasto per otto ore chiuso in macchina. Sarebbe bastato che una scintilla si accendesse nella mente della nonna per salvarlo: invece nulla, nessun software cerebrale si è attivato. E mentre fuori la temperatura era sui 30 gradi, nell'abitacolo era arrivata a oltre 55: troppi per il piccolo, che quando è stato recuperato è stato trovato in stato d'incoscienza totale, tra la disperazione della donna, che ha avuto una crisi isterica, e i tentativi di rianimazione effettuati davanti a una gran folla di persone accorse sul posto.
La corsa in ospedale si è rivelata tragicamente inutile: Dra è stato dichiarato morto. Il capo della polizia sottoporrà il caso alla Procura per stabilire se ci sono i presupposti per incriminare la donna. Anche se la condanna vera, per lei, è già in atto: il rimorso non potrà abbandonarla mai. Così come non abbandonerà coloro che hanno avuto il suo stesso black out mentale e hanno abbandonato inconsapevolmente i loro bambini chiusi in auto: un fenomeno che solo quest'anno negli Usa ha causato la morte di 39 bambini, 4 dei quali proprio in Alabama. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero