Usa, bimba di 4 anni torturata e uccisa a Capodanno: la polizia a caccia della madre e del fidanzato

Usa, bimba di 4 anni torturata e uccisa a Capodanno: la polizia a caccia della madre e del fidanzato
È una caccia all'uomo senza quartiere quella scatenata dalla polizia americana per mettere le mani sugli assassini di Gabrielle Barrett, una bimba di 4 anni...

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È una caccia all'uomo senza quartiere quella scatenata dalla polizia americana per mettere le mani sugli assassini di Gabrielle Barrett, una bimba di 4 anni trovata morta a Capodanno nella sua casa di Sumpter Township, nel Michigan, con lividi, ferite e ustioni nella maggior parte del corpo. Tutti segni inequivocabili del calvario che le hanno inflitto per un lungo periodo le due persone che avrebbero dovuto darle amore e protezione e che invece si sono accanite come belve su di lei: la madre 24enne Candice Renea Diaz e il suo fidanzato di 28 anni, Brad Edward Fields. Tutti e due, dopo essersi rivelati diabolici aguzzini, sono ora in fuga come vigliacchi impauriti, presumibilmente a bordo di una Chevrolet Cavalier nera del 2002 con la targa DTR1854 del Michigan, come ha comunicato la polizia che ha diramato in tutto il Paese un appello a farsi avanti a chiunque li avvisti o abbia notizie su di loro. 


Candice e Brad sono entrambi ricercati per tortura, abusi su un minore e omicidio: un'accusa scattata subito dopo l'autopsia del 3 gennaio sulla piccola che, dopo essere stata trovata esanime il 1° gennaio, venne portata di corsa all'ospedale St. Joseph Mercy di Ann Arbor, non lontano da Detroit, dove fu dichiarata morta. La violenza assurda di cui è rimasta vittima Gabrielle non è stata comunque un fulmine a ciel sereno: Brad aveva avuto già in precedenza guai con la giustizia per violenze domestiche e possesso di armi, così come Candice era stata arrestata per possesso di armi, droga e documenti falsi. Nonostante tutto ciò, la donna, dopo la separazione dal padre di Gabrielle, Kyle Barrett, aveva ottenuto l'affidamento esclusivo della piccola: una decisione dei giudici che si è rivelata tragica, anche alla luce delle pessime condizioni in cui veniva tenuta la casa in cui cresceva Gabrielle.


Distrutti dalla tragedia, ovviamente, i parenti della bimba. «Era un angelo sempre sorridente, vivacissima, portava gioia a chiunque la vedesse - dice il nonno Jerry Barrett - La sua perdita ha letteralmente fatto a pezzi tutti noi. Non avevamo idea della condizione in cui la madre la faceva vivere: se solo avessi saputo, sarei andato lì in un battibaleno e l'avrei portata via». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero