Mentre l'America si sveglia tra le proteste degli americani che non si sentono rappresentati dal nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il Ku Klux Klan è...
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«Trump’s race united my people», la campagna di Trump ha unito il mio popolo, recita la chiamata a raccolta del “Klan” su Internet, giocando con il doppio significato della parola “race”, ovvero “corsa” e “razza”. L'organizzazione aveva espresso il suo sostegno per Trump prima del voto, anche se la campagna del miliardario repubblicano aveva preso le distanze. In particolare l'ex leader del gruppo razzista, David Duke, aveva lodato più volte il miliardario newyorchese.
Durante i mesi di campagna elettorale, il tycoon aveva a più riprese incendiato le masse puntando il dito contro immigrati e musulmani: adesso la paura è che le sacche razziste e i gruppi xenofobi prendano piede segnando una spaccatura ancora più profonda negli Stati Uniti. Non è un caso che, subito dopo l’annuncio dei risultati delle presidenziali dell’8 novembre, David Duke aveva ricordato su Twitter il sostegno del movimento al candidato repubblicano: «Questa è una delle notti più emozionanti della mia vita» aveva scritto su Twitter l'ex leader sottolineando: «Non sbagliate, la nostra gente ha avuto un ruolo enorme nell'elezione di Trump». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero