A 12 anni uccide un bimbo di 9: «Voglio andare in prigione e farmi ammazzare». Processato come un adulto

Michael Connor Verkerke e Jamarion Lawhorn
Jamarion Lawhorn, 12 anni, aveva pianificato tutto. Aveva messo un coltello in tasca ed era uscito con l'intenzione di accoltellare qualcuno. L'ha trovato: Michael Connor...

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Jamarion Lawhorn, 12 anni, aveva pianificato tutto. Aveva messo un coltello in tasca ed era uscito con l'intenzione di accoltellare qualcuno. L'ha trovato: Michael Connor Verkerke, 9 anni, che giocava al parco con i suoi due fratellini. Tra i due non c'è stato un litigio: semplicemente, come racconterà il bambino più tardi alla polizia, il suo desiderio era di andare in prigione e morire.






Si è trasformata in una tragedia un pomeriggio al parco Pinebrook Village in Michigan. I bimbi stavano giocando quando Jamarion ha accoltellato alla schiena Michael che, con le ultime forze rimaste, è corso a casa insieme al fratello minore Kameron. Prima di crollare sotto il portico, le sue ultime parole sono state: «Qualsiasi cosa succeda ricorda che non è stata colpa tua. Ti vorrò bene per sempre» ha detto al fratellino in lacrime. Poi ha chiuso gli occhi mentre la famiglia, che si era raccolta intorno a lui, cercava di tamponare il sangue. Il bambino è stato trasportato in ospedale dove è morto poco dopo.



Nel frattempo Jamarion era andato a casa di una vicina dei Verkerke per chiederle in prestito il telefono per chiamare la polizia. «Ciao. Ho appena accoltellato una persona. Per favore venitemi a prendere. Voglio morire. Non voglio più stare su questa terra» ha farfugliato il ragazzino, continuando a ripetere di odiare la vita, che nessuno lo amava e di aver ingoiato molte pillole.



All'arrivo degli agenti, infastidito per il fatto che fossero andati in soccorso di Michael prima di arrestarlo, ha urlato: «Guardate che io sono qui. Quella è la direzione sbagliata». Poi si è diretto verso i poliziotti con i polsi in avanti per essere ammanettato.



Gli investigatori hanno riferito che Jamarion progettava l'omicidio da più di un anno e che voleva ammazzare qualcuno prima di morire. «Ci ha detto di averlo fatto per poter andare in prigione e ci ha chiesto se lì dentro ci fosse qualcuno che potesse ucciderlo. Continuava a ripete di essere cattivo e che si metteva sempre nei guai facendo cose stupide».



Quando Jamarion è apparso in tribunale singhiozzava e tremava come una foglia. L'avvocato del ragazzino ha chiesto una perizia psichiatrica dichiarando l'imputato non colpevole, mentre il pm ha ottenuto che venisse processato come un adulto. Secondo la legge del Michigan, il bimbo potrebbe rimanere in un centro di detenzione minorile fino ai 21 anni. Poi un giudice stabilirà se rilasciarlo o se dovrà essere inviato in un carcere.



Jamarion è accusato di omicidio. Nel Michigan, prima di lui, solo un ragazzino di 11 anni, condannato per aver ucciso la madre a Pontiac nel 1997, ha dovuto rispondere di tale accusa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero