«Sono morto, peccato»: ex infermiere firma il proprio necrologio sul giornale

Giovanni, l'infermiere che aveva preparato il suo necrologio: "Sono morto, peccato" (La Nuova Sardegna)
«Sono morto. Peccato, perché è bella la vita». Questo il necrologio che Giovanni Setti, un infermiere di 71 anni, aveva preparato otto anni prima di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Sono morto. Peccato, perché è bella la vita». Questo il necrologio che Giovanni Setti, un infermiere di 71 anni, aveva preparato otto anni prima di morire. Ora che l'ex infermiere, residente a Sassari, è passato a miglior vita, quel testo che lui stesso aveva scritto dopo aver scoperto di essere malato è stato pubblicato sul quotidiano locale La Nuova Sardegna.


LEGGI ANCHE: Benvenuti in carcere: ad Amberg la fortezza-prigione convertita in albergo



Giovanni, quando aveva saputo della malattia, aveva chiesto esplicitamente di non ricevere accanimento terapeutico, dichiarando di voler morire secondo il corso naturale. A inoltrare il necrologio, per volere dell'uomo, è stata la moglie, Letizia Farina, assolutamente d'accordo a far pubblicare un vero e proprio inno alla vita. I figli di Giovanni Setti, Gabriele e Valerie, hanno spiegato a La Nuova Sardegna: «Saremo sempre grati per tutto quello che ci ha dato, da infermiere lui conosceva molto bene la sofferenza dei malati e lui sapeva bene l'importanza di sorridere sempre». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero