Ucraina, Nato potenzia la difesa a Est: forza speciale in Polonia, Romania e Paesi Baltici

Ucraina, Nato potenzia la difesa a Est: forza speciale in Polonia, Romania e Paesi Baltici
dal nostro inviato Marco Conti NEWPORT - La Nato blinda l'alleanza ad Est con 4 mila uomini. Una forza d'intervento...

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dal nostro inviato

Marco Conti


NEWPORT - La Nato blinda l'alleanza ad Est con 4 mila uomini.





Una forza d'intervento con cinque basi in Polonia, Romania e nei tre paesi baltici in grado di spostarsi rapidamente in poche ore e alla quale l'Italia darà il suo contributo. Obiettivo, rassicurare i paesi di confine con la Russia e piegare le tentazioni espansive di Mosca. Con l'impegno, assunto dai Ventotto, di riportare in dieci anni al 2% del pil la spesa della difesa, si è chiuso in Galles il vertice della Nato più importante dalla fine della seconda guerra mondiale.



IL SEGRETARIO

Alle quattro del pomeriggio tocca al segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, annunciare che l'Alleanza intende mantenere una «presenza continua» nell'Europa dell'est. E alla Merkel definirlo un «atto necessario» perché «la Nato rispetta gli accordi presi con Mosca e al Memorandum di Budapest, mentre Putin ne ha violato i principi in più punti, e quindi l'articolo 5, la disponibilità di essere pronti gli uni per gli altri, ha assunto maggior significato». A questa strategia dell'Alleanza, che Mosca valuta ovviamente in maniera negativa, si sommano le sanzioni che dovrebbero scattare a breve qualora agli accordi di Minsk sul cessate il fuoco, non seguano atti concreti sul terreno. Obama, nella conferenza stampa che ha chiuso il summit, è stato molto chiaro sia sui paesi Nato, («difenderemo ogni alleato in Europa. Questo è un obbligo vincolante, non negoziabile») sia sull'Ucraina la cui «sovranità nazionale è stata violata da Mosca». Malgrado le cautele di alcuni paesi europei, Germania e Italia in testa, il duplice obiettivo è stato centrato nella due giorni di Newport. Così come è stato ottenuto un nuovo cessate il fuoco. Nel caso in cui l'accordo dovesse reggere, cosa su cui Obama si è detto scettico, le sanzioni a carico di Mosca potranno essere allentate e poi revocate a patto però - sostiene anche Matteo Renzi - che la Russia «rispetti gli impegni presi».



Tra atti concreti e deterrenza verbale, il vertice della Nato di Newport si è dunque chiuso rimettendo la palla nelle mani di Mosca che ora dovrà decidere se sfidare o meno la difficile compattezza mostrata dall'Alleanza.



IL TERRORISMO

Ieri sera, durante la cena al castello di Cardiff, i Ventotto leader dei paesi che compongono l'Alleanza hanno iniziato a discutere anche della sfida del terrorismo Isis e della situazione in Iraq. «L'Isis è una grave minaccia per tutti e nella Nato c’è una grande convinzione che è l’ora di agire per indebolire e distruggerelo» ha sostenuto Obama al termine del summit, sostenendo che «partner e alleati della Nato sono pronti a unirsi in un ampio sforzo internazionale per combattere contro la minaccia jihadista». Il presidente americano ha anche rivelato di non voler inviare «truppe in Siria, non ci saranno soldati americani nelle aree di conflitto: non è necessario per raggiungere i nostri obiettivi». Una scelta che conferma il sospetto che Washington intenda avvalersi anche del supporto di Damasco per sconfiggere i terroristi jihadisti. La decisione presa con gli alleati di formare una grande coalizione internazionale, coinvolgendo anche la Turchia e alcuni Paesi arabi, è il vero successo di Obama, viste le differenze riscontrate tra alleati nella gestione della crisi tra Kiev e Mosca. Quindi avanti con i raid aerei per sostenere le forze irachene, contrastare le forme di finanziamento dell'Isis tagliando i proventi derivanti dal commercio dei prodotti petroliferi e affrontare le crisi umanitarie nell'area.



Nel resort golfistico Celtic Manor si chiude il mandato del segretario generale Anders Fogh Rasmussen dopo «gli anni più difficili nella storia dell'Alleanza» con una Alleanza divisa sul rapporto con Mosca, con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna da una parte e i paesi europei, più duramente morsi dalla crisi economica, dall'altra. L'appuntamento per il prossimo vertice della Nato è in calendario tra due anni. In Polonia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero