Un insulto di troppo e una reazione brutale. Sami Krasniqi, 26 anni, ha “vendicato” l'offesa nei confronti del fratello con un pugno che adesso gli costerà un anno di...
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Zack Collins, all'alba del 22 giugno, barcollava per strada a Plymouth, in Gran Bretagna, dopo una notte in discoteca in cui aveva alzato il gomito. Straparlava in strada con un amico che lo riportava a casa e quando ha visto Sami e un gruppo di ragazzi di colore ha sfoggiato una sfilza di insulti razzisti.
Una di queste osservazioni era indirizzata al fratello di Sami. Nonostante le scuse dell'amico che, mortificato, cercava di mettere a tacere il ragazzo ubriaco, Sami, non potendo sopportare l'offesa nei confronti del fratello, ha sorpreso Zack alle spalle e lo ha colpito con un forte pugno alla testa. L'intenzione, secondo Nigel Hall, difensore dell'aggressore, era quella di «mandarlo a letto con un labbro gonfio». Ma le conseguenze per il ragazzo colpito sono state più gravi: Zack è arrivato in ospedale con sei denti mancanti, una mascella fratturata, un taglio alla guancia, una lacerazione di 3 centimetri alla lingua e un osso del canale uditivo fracassato. Il ragazzo non è riuscito ad alimentarsi per due settimane, nemmeno con l'uso di una cannuccia.
Il brutale attacco è stato ripreso da una telecamera e Sami è finito davanti ai magistrati della Plymouth Crown Court, nel Devon: il giudice Alan Large lo ha condannato a otto mesi per lesioni personali gravi, più un extra di quattro per un reato precedente.
«Sami si è reso conto di non potersi fare giustizia con le proprie mani – ha detto Nigel Hall, difensore dell'uomo - sa che gli abusi razziali non si combattono in questo modo e deve imparare a conviverci». Dopo questo finale entrambi avranno imparato la lezione. Forse. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero