Trump, il cardinale Parolin: pregheremo che il Signore lo illumini, le sue prime parole sono da leader

Trump, il cardinale Parolin: pregheremo che il Signore lo illumini, le sue prime parole sono da leader
Città del Vaticano "Prendiamo nota con rispetto della volontà espressa dal popolo americano in questo esercizio di democrazia che mi dicono sia stato...

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Città del Vaticano "Prendiamo nota con rispetto della volontà espressa dal popolo americano in questo esercizio di democrazia che mi dicono sia stato caratterizzato anche da una grande affluenza alle urne. E poi facciamo gli auguri al nuovo presidente, perché il suo governo possa essere davvero fruttuoso". Il braccio destro del Papa, il cardinale Pietro Parolin, invia gli auguri a Donald Trump a nome della Santa Sede assicurandogli "la preghiera, perché il Signore lo illumini e lo sostenga a servizio della sua patria, naturalmente, ma anche a servizio del benessere e della pace nel mondo". Parolin riflette poi sul quadro internazionale aggiungendo che "oggi c'è bisogno di lavorare tutti per cambiare la situazione mondiale, che è una situazione di grave lacerazione, di grave conflitto”.


Sembrano lontani anni luce i giudizi espressi da Papa Francesco all'inizio della campagna elettorale di Trump sul  progetto di costruire un muro con il confine in Messico ("non è da cristiani costruire muri"). Il cardinale segretario di Stato giudica le prime parole del 45esimo  presidente degli  Stati Uniti, Donald Trump, "espressioni da leader. Tuttavia sulle sue  specifiche politiche - ha aggiunto - è prematuro esprimere un giudizio".

"Vedremo come si muoverà il futuro presidente", ha osservato il cardinale. "Normalmente dicono: altro è  essere candidato, altro è essere presidente... mi pare che in questo senso, da quello che ho sentito, si è già espresso da leader. Poi, sui temi specifici, vedremo le scelte, in base a quelle si potrà dare un giudizio, ma mi pare prematuro darlo ora". 
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Il Messaggero