Di Maio: sarà manovra del popolo. Lega: se Tria non ci sta lo cambiamo

«Non c'è in programma nessuna richiesta di dimissioni» del ministro dell'economia Giovanni Tria. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a Bruxelles,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Non c'è in programma nessuna richiesta di dimissioni» del ministro dell'economia Giovanni Tria. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a Bruxelles, promettendo che quella del governo gialloverde sarà una «manovra del popolo coraggiosa dove non ci si impicca a un numero o un altro» perché «è inutile tirare a campare come governo». Sul capo del Tesoro, tuttavia, le tensioni restano: «Se Tria non è più nel progetto troveremo un altro Ministro dell'Economia», avverte infatti Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, ospite di Agorà, su Rai Tre. E Salvini, alla domanda se valga la pena superare il 2% del rapporto deficit/pil, ha risposto: «Assolutamente sì, il diritto al lavoro, alla felicità di milioni di italiani - ha aggiunto - val bene qualche numerino».


LEGGI ANCHE Tria, tenaglia Di Maio-Salvini. E spunta la carta Savona

«Quel che non vogliamo fare - ha spiegato il vicepremier - è scrivere nel Def cose non verea differenza del passato quando si dava un obiettivo nel Def e poi alla fine il deficit era più alto». «Avremo modo di interloquire, a me non preoccupa Bruxelles, se lo dovrà fare la Francia lo faremo anche noi». «Il CdM è oggi per quanto mi riguarda», e non ci sono «rinvii» sul Def. 
 
«Io posso anche concordare con il costo delle parole di Draghi», ma guardando a quanto è avvenuto, in particolare alle elezioni del 4 marzo, «le forze politiche che guardavano solo ai numerini si sono autodistrutte», ha aggiunto Di Maio. E poi: «È inutile tirare a campare come governo, io non sono uno di quelli che porterà questo governo a tirare a campare» perché «o si fanno le cose o non ne vale proprio la pena». 


«Ci sarà sempre un contradditorio con i tecnici, da che mondo è mondo, questo è evidente e vale per l'Italia come per tutti i Paesi», soprattutto «quando c'è un cambiamento radicale al governo è chiaro che c'è parte dell'apparato che rema contro, ma sono sicuro che nei prossimi anni impareremo a conviverci», ha detto inoltre dopo la polemica sugli attacchi ai tecnici del Mef.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero