Quando è stato individuato dai carabinieri era in compagnia di alcuni connazionali nei pressi della stazione Termini, nel centro della città. È stato...
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Toccherà ora stabilire attraverso le indagini degli esperti dell'antiterrorismo le reali motivazioni per cui si trovasse a Roma. L'uomo era stato indagato nel 2006 dalla polizia belga per «associazione con finalità di terrorismo e sovversione dell'ordine democratico» e rimpatriato a maggio perché espulso per tre anni dall'area Schengen dalle autorità del Belgio. Secondo quanto ricostruito finora, l'algerino era arrivato a Roma da circa una settimana dopo aver raggiunto Civitavecchia in traghetto da Cagliari dove era giunto tra il 24 e il 25 settembre con un barcone dall'Algeria. Le indagini dei carabinieri si sono fin da subito concentrate nell'area della stazione Termini, dove i militari del Nucleo Informativo di Roma e della Compagnia Centro ieri mattina lo hanno rintracciato e sottoposto a fermo per identificazione. Il riconoscimento è avvenuto grazie ad una foto diffusa dalle autorità belghe e attraverso il riconoscimento delle impronte digitali.
Risultato irregolare sul territorio italiano, è stato accompagnato all'Ufficio Immigrazione della Questura che ha emesso nei suoi confronti un decreto di espulsione. E oggi anche un marocchino di 52 anni che viveva a Città di Castello, in Umbria, pur risultando senza fissa dimora è stato espulso con un provvedimento del ministro dell'Interno Marco Minniti per motivi di sicurezza dello Stato. Si tratta della 72/a espulsione dall'inizio dell'anno, la numero 214 dall'inizio del 2015. L'uomo era nella lista delle persone da tenere sotto controllo per i suoi rapporti con un cittadino albanese, che era stato il suo mentore e indottrinatore, già espulso dall'Italia sempre per motivi di sicurezza nell'agosto del 2015. Dalle indagini è emerso che il 52enne frequentava il centro islamico della cittadina, dove più volte ha manifestato la sua adesione all'ideologia radicale chiamando 'kuffar' gli altri fedeli troppo moderati. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero