Il terremoto del 30 ottobre ha generato sul Monte Vettore, nella zona compresa tra Arquata del Tronto e Ussita, uno 'scalinò lungo 15 chilometri e alto in media fra 20...
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Anche queste osservazioni, fatte dai geologi al lavoro nelle aree colpite dal terremoto, contribuiscono a quello che attualmente è il principale obiettivo dei sismologi: definire il movimento delle faglie responsabili dei tre grandi terremoti avvenuti nell'Italia centrale il 24 agosto, il 26 e il 30 ottobre. Raggiungerlo è importante perchè permetterà di capire quanta energia sia stata liberata. Ma se anche questa quantità fosse tale da far pensare che tutta, o quasi, sia stata liberata, sarà comunque impossibile prevedere che non possano muoversi altri segmenti, con altri terremoti. «Lo scopo è capire se la somma degli spostamenti possa far ritenere che la faglia si sia mossa tutta», ha osservato il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
Per Salvatore Mazza, sempre dell'Ingv, «non è possibile stabilire con certezza quanta energia sia stata liberata.
Il Messaggero