Tav, mozione M5s per uscire da osservatorio su Torino-Lione

Tav, mozione M5s per uscire da osservatorio su Torino-Lione
Il Comune di Torino vuole uscire dall'Osservatorio sulla Torino-Lione. La maggioranza M5S ha presentato una mozione che impegna l'amministrazione a lasciare...

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Il Comune di Torino vuole uscire dall'Osservatorio sulla Torino-Lione. La maggioranza M5S ha presentato una mozione che impegna l'amministrazione a lasciare l'organismo consultivo. Il documento dovrà essere approvato dal Consiglio comunale. «La mozione - spiega la sindaca Chiara Appendino - ci aiuta a spiegare perché siamo fortemente contrari alla Tav, un investimento che anche alla luce dei benefici previsti non riteniamo necessario o prioritario e pensiamo che quelle risorse andrebbero investite meglio».


La Appendino ha precisato che quella sulla Tav «non è una posizione ideologica». La mozione è arrivata dopo il no al Consiglio comunale aperto sulla Tav proposto dagli stessi pentastellati. «Sarebbe stata l'occasione - spiega il capogruppo M5S Alberto Unia - per ascoltare tutte le ragioni, del sì e del no, e confrontarsi per dare un'informazione corretta e consentire ai cittadini di farsi una propria idea a prescindere dalle ideologie e appartenenze politiche. Ma Pd, Forza Italia, Lista Civica per Torino e Lista Morano - prosegue - non hanno votato e siccome per convocare un Consiglio aperto ci vogliono i 2/3 dei voti non sarà possibile farlo e informare i cittadini».

«Con questo atto vogliamo costruire un ponte tra Torino e la Val Susa che dice no alla Tav», aggiunge la consigliera Viviana Ferrero mentre la collega Maura Paoli evidenzia come «la mozione non solo spiega le ragioni tecniche del no ma rivendica i principi della democrazia». La consigliera ha poi ringraziato il Movimento No Tav «per la tenacia con cui in questi 20 anni ha portato avanti con le parole le ragioni della lotta nonostante gli espropri, i gas, le manganellate, gli arresti, il terrorismo mediatico. La lotta si fa con le parole - ha detto - e la violenza non è mai la risposta da qualunque parte arrivi».
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Il Messaggero