Steve, Taylor, Jonathan, Sonny. Perfetti sconosciuti che si accalcavano insieme ad altre 22mila persone sotto il palco per il “Route 91 Harvest Festival” di Las...
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Diversi corpi rimangono sull'asfalto. Alcune persone non riescono a muoversi dopo essere state colpite. Chi scappa tra le lacrime e chi decide di restare, di fermarsi e di aiutare. Steve Keys, vigile del fuoco di Glendale, era al concerto quando è scoppiato il caos: quando ha visto una donna accanto a lui colpita da un proiettile, si è chinato e ha iniziato a praticarle un massaggio cardiaco mentre Paddock continuava a sparare dalla camera dell'albergo. Uno di quei proiettili impazziti lo ha colpito al petto, ma lui non si è fermato e ha tentato di tutto per salvare quella donna rimasta a terra. Steve se la caverà. Poche ore dopo, su Facebook, ha scritto di sentirsi fortunato, di stare bene e di pregare per gli eroi con i quali ha lavorato fianco a fianco.
Mike Cronk ha sfidato la scarica di proiettili per mettere in salvo il suo amico Ron, colpito al petto da tre proiettili. «L'ho trascinato sotto il palco e, insieme a una ragazza, abbiamo tentato di fermare il sangue - ha raccontato Mike che era a Las Vegas per festeggiare il suo 48° compleanno - Poi lo abbiamo portato fino a un camioncino che portava feriti in ospedale». Ron si è salvato, mentre uno dei quattro feriti che viaggiavano insieme a lui sulla vettura è morto durante il tragitto. «Io non sono un eroe - ha concluso Mike - Ma ce ne erano tanti là fuori con me».
Tra di loro c'erano sicuramente Taylor Winston, 29 anni, e il suo amico Jenn Lewis, che hanno cercato di salvare più vite possibili mentre Paddock continuava a scaricare la sua rabbia assassina: subito dopo la prima scarica di proiettili hanno aiutato alcune persone a superare una recinzione, poi l'hanno abbattuta consentono a tanti la fuga. Potevano andare via e invece hanno trovato un camioncino incustodito e con la chiave appesa e per due volte hanno fatto la spola dall'ospedale per portare i feriti più gravi. «Abbiamo cercato di aiutare facendo il meglio che potevamo fino a quando non arrivavano più ambulanze» ha raccontato Taylor. In due viaggi sono riusciti a trasportare oltre venti persone al Desert Springs Hospital Medical Center.
Lindsay Padgett e Mike Jay hanno messo a disposizione il loro furgoncino per trasportare le persone in ospedale. «Ci siamo resi conto che c'erano persone ovunque che avevano bisogno di aiuto e di barelle - ha raccontato Lindsay - Io e Mike ci siamo guardati e ci siamo detti. “Facciamolo”». I due hanno caricato cinque feriti e altre cinque persone che si occupavano di loro. «Eravamo arrivati a metà strada quando abbiamo visto le ambulanze. Ci siamo fermati e loro hanno caricato i feriti. Purtroppo uno di loro era morto».
Sonny Melton, infermiere 29enne di Big Sandy, nel Tennessee, è stat la prima vittima identificata. Era a Las Vegas con la moglie Heather quando sulle note di Jason Aldean è iniziata la carneficina. «Mi ha salvato la vita facendo da scudo con il suo corpo - ha racconto Heather a Wsmv - Mi ha afferrato e ha iniziato a correre. Era dietro di me quando è crollato. Voglio che tutti sappiano che uomo gentile e di grande cuore fosse».
Appena ha udito quei colpi, Kurt Fowler, padre di tre ragazzi dell'Arizona, ha scaraventato sua moglie Trina a terra e si è coricato sopra di lei per proteggerla. È stato colpito a una gamba e la sua tibia e il perone sono andati in mille pezzi. Gli amici hanno creato una pagina GoFundMe per aiutarlo con le spese dell'intervento chirurgico e la riabilitazione: in poche ore sono stati raccolti oltre 10mila dollari.
Il primo pensiero passato nella mente di Carly Krygier è stato quello di proteggere la sua bambina di quattro anni. «All'inizio ho pensato fossero fuochi d'artificio - ha raccontato alla Cnn - Ci ho messo qualche secondo per realizzare: ho messo la bambina a terra e mi sono coricata su di lei. Quando ho sentito che non sparava più, l'ho presa in braccio e ho corso verso l'hotel Tropicana. È stato un incubo, ma mia figlia è stata coraggiosa».
Jonathan Smith, 30 anni, era a Las Vegas per festeggiare il 43° compleanno di suo fratello Louis quando improvvisamente è stato travolto dalla folla che scappava. In pochi attimi aveva perso nella ressa la sua intera famiglia ed è stato in quel momento che deciso di aiutare, sperando che i suoi familiari avessero trovato qualcuno che li avesse indirizzati fuori dal caos: Jonathan ha messo in salvo almeno 30 persone indicando loro la strada. Stava cercando di far nascondere due ragazze quando un proiettile lo ha colpito al collo: ha una clavicola fratturata, un nervo compromesso e un polmone malconcio e i medici stanno aspettando di rimuovere il proiettile perché hanno paura che l'operazione potrebbe causargli ulteriori danni. «Forse dovrò vivere con questo proiettile per il resto della mia vita - ha detto Jonathan - Non penso di essere un eroe e vorrei che qualcuno facesse la stessa cosa per me o per i miei familiari. Nessuno merita di perdere una vita durante una serata di festa». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero