Strage di Charleston, l'omaggio di Obama: L'attentatore era accecatodall'odio. Poi canta Amazing Grace

Strage di Charleston, l'omaggio di Obama: L'attentatore era accecatodall'odio. Poi canta Amazing Grace
Era accecato dall'odio, non poteva vedere la grazia che circondava Pinckney e il gruppo di studio sulla Bibbia che gli aveva aperto le porte della chiesa. Così Barack Obama...

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Era accecato dall'odio, non poteva vedere la grazia che circondava Pinckney e il gruppo di studio sulla Bibbia che gli aveva aperto le porte della chiesa. Così Barack Obama nel discorso tenuto in occasione della cerimonia funebre per il reverendo Clementa Pinckney, ucciso la settimana scorsa assieme ad altri otto afroamericani a Charleston da un attentatore. Non poteva vedere che le famiglie delle vittime avrebbero reagito con parole di perdono o che il paese non avrebbe risposto con avversione a quanto fatto, ha detto ancora Obama.




Tutti i fedeli riuniti nella chiesa si sono poi alzati in piedi e hanno accompagnato Obama - che più volte avevano interrotto nel suo discorso per applaudirlo - cantando assieme a lui Amazing Grace.







Alla fine, Obama ha ricordato i nomi delle vittime dell'attentato di Charleston, elencandoli uno per uno e dicendo che ognuno di loro - Clementa Pinckney, Cynthia Hurd, Susie Jackson, Ethel Lance, DePayne Middleton-Doctor, Tywanza Sanders, Daniel Simmons, Sharonda Singleton, Myra Thompson - «ha trovato quella grazia». «Possa Dio continuare a spargere la sua grazia sugli Stati Uniti d'America», ha concluso.



«È stato un atto con il quale ha immaginato di incitare paura e recriminazioni, violenza e sospetto, un atto con il quale presumeva di approfondire le divisioni», ha aggiunto Obama. Ma «Dio opera in modo misterioso. Dio ha idee diverse. Lui non sapeva di essere usato da Dio».



Obama ha poi lodato la scelta del governatore della South Carolina Nikki Haley per il ritiro della bandiera confederata dalla sede del congresso dello stato. Quella bandiera - ha aggiunto Obama - ha sempre

rappresentato più di un orgoglio ancestrale: «Per tanti, neri e bianchi, ricorda un sistema di oppressione e segregazione razziale».



Rimuovere la bandiera non è un atto di correttezza politica, ma il segno del fatto che la causa per cui hanno combattuto i confederati, la causa della schiavitù, era sbagliata, ha detto ancora il presidente.



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Il Messaggero