Riforma in vista per i cappellani, ogni anno lo Stato spende 9 milioni

Riforma in vista per i cappellani, ogni anno lo Stato spende 9 milioni
Città del Vaticano Dopo svariati anni di riflessioni sulla necessità di ridurre la stratosferica spesa per i cappellani militari,  la Chiesa e lo...

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Città del Vaticano Dopo svariati anni di riflessioni sulla necessità di ridurre la stratosferica spesa per i cappellani militari,  la Chiesa e lo Stato italiano hanno trovato il modo di risparmiare un po'. La spending review è dietro l’angolo. La proposta che è stata annunciata dall'Ordinariato militare permetterà allo Stato italiano di risparmiare  almeno 3-4 milioni di euro su una spesa complessiva di 9 milioni di euro. Una bella sforbiciata. I lavori della Commissione paritetica, che comprende rappresentanti del governo, della Cei e della Santa Sede, andavano avanti da un pezzo. Ora la svolta.


La bozza del testo verrà presentata nelle prossime settimane. Attualmente i cappellani militari sono 158. La spesa incide in base allo stipendio percepito dai cappellani, a seconda degli scatti di anzianità e del grado raggiunto (tenente, tenente colonnello, colonnello) fino ad arrivare al vertice, l’Ordinario Militare che è parificato ad un generale di corpo d’armata.

 Il costo complessivo dei cappellani include gli stipendi, gli uffici centrali e le pensioni. In passato ci sono state diverse interrogazioni parlamentari per evidenziare che in tempi di crisi il settore dei cappellani avrebbe dovuto essere ritoccato. Qualche timido intervento è stato fatto ma senza mai arrivare mai ad una vera e propria spending review.  Uno dei capitoli più complicati riguarda le pensioni. In passato l’Inpdap, ha ammesso che non riesce a fornire cifre precise sulle pensioni ai cappellani, perché sono intergrati nell’esercito e di conseguenza rientrano nel computo generale.


Non solo, i cappellani ricevono stipendi e pensioni dallo Stato e possono anche maturare la pensione con anticipo.  Alcuni parlamentari in diverse interrogazoni hanno evidenziato che i costi dei cappellani dovrebbero essere a carico della Cei, tramite l’8 per mille. Finora tutti i governi che si sono succeduti hanno fatto orecchie da mercante. Il cardinale Angelo Bagnasco, che in passato (prima di diventare presidente della Cei) è stato ex ordinario militare, ha precisato con una nota che la sua pensione ammonta a 650 euro lordi. "Desta sorpresa e rammarico la ripetuta diffusione di dati non veri" ha fatto sapere l'arcivescovo smentendo tutti i dati finora circolati a tal proposito. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero