Spagna, il congresso «sfratta» la salma di Francisco Franco dal mausoleo

Spagna, il congresso «sfratta» la salma di Francisco Franco dal mausoleo
Sfratto alla salma di Francisco Franco. Il Congresso dei deputati spagnolo si è pronunciato oggi per il trasferimento dei resti di Franco dal mausoleo del Valle de los...

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Sfratto alla salma di Francisco Franco. Il Congresso dei deputati spagnolo si è pronunciato oggi per il trasferimento dei resti di Franco dal mausoleo del Valle de los Caidos, dove il dittatore è stato sepolto dopo la morte nel 1975, verso un cimitero privato. I deputati spagnoli hanno approvato una risoluzione non vincolante per il governo presentata dal partito socialista, con l'appoggio di Podemos e Ciudadanos e il voto contrario del Pp del premier Mariano Rajoy. Il parlamento di Madrid non si era mai pronunciato in questo senso dalla fine della dittatura. La risoluzione del Congresso, approvata a larga maggioranza, mette in una situazione delicata il premier Rajoy il cui partito, erede di Alianca Popular fondata dall'ex-ministro franchista Manuel Fraga Iribarne, ha votato per il no. Spetta infatti ora al governo di Rajoy dare o meno attuazione al pronunciamento del Congresso, che non ha valore vincolante per l'esecutivo.


La salma del dittatore riposa tuttora nel faraonico mausoleo scavato nella roccia vicino al monastero dell'Escorial a nord di Madrid che lo stesso dittatore si era fatto erigere, costringendo anche al lavoro forzato migliaia di detenuti politici. Attorno al suo catafalco e a quello del fondatore della Falange spagnolo José Antonio Primo di Rivera sono stati seppelliti per volere del dittatore senza il consenso delle loro famiglie i resti di migliaia di combattenti repubblicani della Guerra Civile del 1936-39. Nessun governo spagnolo, conservatore o socialista, finora ha voluto decidere il trasferimento dei resti del dittatore. Anche il parlamento di Madrid finora aveva evitato di pronunciarsi sulla questione. Una situazione, ritenuta da molti anomala, ereditata con altri scheletri nell'armadio dalla transizione
morbida fra franchismo e democrazia concordata dopo la morte del dittatore fra esponenti del regime e nuove forze politiche. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero