Chiude la missione da record di Cassini. La sonda Nasa-Esa-Asi ha compiuto il suo ultimo tuffo su Saturno, schiantandosi contro l'atmosfera del pianeta. A dare la conferma...
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Da questo momento è definitivamente interrotta ogni comunicazione con il veicolo, ormai in balìa delle nubi e dei venti di Saturno, durante la sua discesa nell'atmosfera. La sonda Cassini aveva iniziato la sua discesa nell'atmosfera di Saturno verso le 13.55 ora italiana. In quel momento i suoi propulsori sono passati dal 10% al 100% della potenza e la sonda si è disintegrata dopo meno di un minuto bruciando a contatto con l'atmosfera, lasciando alle sue spalle una lunga scia luminosa simile a una stella cadente: 83 minuti dopo la Terra ha ricevuto il suo ultimo segnale. ù
«La missione Cassini è stata un grande successo», dice Roberto Battiston, presidente dell'Agenzia spaziale italiana commentando l'evento con i giornalisti in collegamento telefonico da Pasadena in California.
Il successo della missione Cassini conclusasi oggi è lo specchio anche delle competenze dell''industria aerospaziale italiana perché "a 24 anni dalle prime pagine scritte dagli scienziati e dai tecnici industriali, la missione ha dimostrato di avere superato tutte le aspettative".
Non nasconde l'orgoglio il responsabile Ricerca, sviluppo della linea di business Spazio di Leonardo, Marco Molina, parlando con i giornalisti all'evento del tuffo finale di Cassini organizzato dall''Asi. Cassini, sottolinea Molina, ha vissuto ben più del previsto superando i sei anni di vita programmati e arrivando ben oltre il 2010, fino al 2017.
"I nostri strumenti -prosegue- sono in orbita dal 1997" e non si può nascondere la soddisfazione "perché la Nasa ha scelto Leonardo" per realizzare la bussola di Cassini, la Sru. Leonardo allora "superò una competizione fra le migliori aziende mondiali".
"Il Jpl si fidò delle nostre competenze e Sru ha garantito il puntamento della sonda sia su Saturno che verso la Terra" spiega l''esperto di Leonardo. Anche la telecamera Vims, aggiunge, "ci ha dato grandi risultati" ed è stato uno strumento "capostipite di una intera famiglia di tecnologie per strumenti scientifici per l''Osservazione della Terra".
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Il Messaggero