Sirte verso la liberazione, bruciate le bandiere nere dell'Isis

Sirte verso la liberazione, bruciate le bandiere nere dell'Isis
Il 70% di Sirte è libero dall' Isis, le bandiere nere del Califfato che prima sventolavano sui palazzi vengono date alle fiamme e la città sarà sotto il...

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Il 70% di Sirte è libero dall' Isis, le bandiere nere del Califfato che prima sventolavano sui palazzi vengono date alle fiamme e la città sarà sotto il totale controllo delle milizie libiche fedeli al governo Sarraj «entro due giorni». Il giorno dopo la caduta del quartier generale dello Stato islamico, è iniziato l'assalto finale alla roccaforte dei jihadisti in Libia, mentre nei cieli proseguono i raid americani. Le forze al Bunyan al Marsous, fedeli a Tripoli, avanzano all'interno dei palazzi liberati, sui cui tetti una volta erano issati i vessilli del Califfato, ora rimpiazzati con le bandiere dell'indipendenza. È l'inizio della rappresaglia contro il nemico, uno degli aspetti più simbolici di questa battaglia. Ed emblematico è anche l'appellativo con cui è stata battezzata l'ultima fase dell'operazione: 'Macomedes', l'antico nome di Sirte. Siamo nella «fase finale», ha annunciato il generale Mohamed el Ghasri, portavoce delle milizie, dopo l'attacco condotto dagli «eroi penetrati nelle sale del centro Ouagadougou, negli edifici governativi, nell'ospedale Ibn Sina, nell'Università, nei palazzi della Union Bank e della Commercial International Bank (Cib)».


Operazioni avviate con «carri armati, armi pesanti e leggere», ha aggiunto Ghasri, convinto che Sirte guadagnerà la sua libertà nei prossimi due giorni, dopo la bonifica. A fargli eco c'è il sindaco Mokhtar Khalifa: il 70% di Sirte è nelle nostre mani, ha annunciato all'Ap, precisando che i quartieri meridionali e occidentali sono sotto il controllo dei combattenti. Secondo il sindaco, «il sostegno internazionale ha fatto un'enorme differenza». Dal primo agosto, caccia e droni americani hanno condotto 36 attacchi sugli obiettivi dei jihadisti. Solo ieri «sette raid aerei Usa hanno colpito due camion con artiglieria pesante, una decina di postazioni di combattimento e alcuni veicoli di supporto» dei fondamentalisti. Tragico invece il bilancio dei morti. Dal lancio dell'operazione militare lo scorso maggio hanno perso la vita 360 'martirì e i feriti sono migliaia. Tra ieri ed oggi tra i miliziani si contano 17 vittime e 82 feriti. Il bilancio non comprende i due piloti del jet libico abbattuto ieri, un'azione rivendicata dall' Isis sull'agenzia Amaq.


Si ignorano invece al momento le perdite complessive fra i seguaci di al Baghdadi, mentre non si hanno notizie certe di vittime fra i civili. A fotografare la battaglia di Sirte ci sono le ultime istantanee sulla pagina Facebook dell'operazione dei combattenti di Tripoli e Misurata. I soldati appaiono sorridenti. Alcuni a bordo di un tank, vestiti in tuta mimetica, festeggiano la caduta del Centro Ouagadougou con le braccia alzate facendo il segno di vittoria. Molti sono giovanissimi. Altre istantanee ritraggono un complesso di edifici martoriati, altre ancora pick-up trasformati in mezzi di attacco. La nuova missione adesso è la 'ripuliturà del Centro Ouagadougou da eventuali trappole, come mine e autobomba, per poi proseguire nell'offensiva finale contro gli ultimi bastioni dei seguaci del Califfo asserragliati in tre aree residenziali adiacenti al porto. Stando a fonti statunitensi citate dalla Bbc, l' Isis potrebbe ancora contare sull'appoggio di poco meno di 1.000 jihadisti, molti dei quali sarebbero foreign fighter o veterani dei conflitti in Siria ed in Iraq.
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Il Messaggero