I suoi cani, maltrattati e costretti spesso al digiuno o a stare rinchiusi in gabbia, hanno sbranato e ucciso l'amica 14enne della figlia, eppure una madre irresponsabile di...
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La tragedia, decisamente evitabile, era accaduta nel marzo 2013. Jade Lomas-Anderson, dopo aver portato a casa un'ottima pagella ai genitori, era andata a trovare l'amica Kimberley Concannon. Arrivata con una fetta di torta in mano, la ragazza è stata raggiunta dai cani, lasciati sciolti, che l'hanno sbranata dalla testa ai piedi, provocandole ferite mortali al collo in pochi secondi. L'unica consolazione per la famiglia di Jade, semmai possa esserlo, è quanto hanno stabilito i medici legali: la ragazza è morta in pochi istanti, quindi ha sofferto meno di quello che si credeva all'inizio. Questo è stato stabilito nel processo nei confronti di Beverley Concannon, madre di Kimberley e padrona dei cani.
La donna ha saltato la prima udienza motivando l'assenza con un ricovero in ospedale, poi ha ammesso di aver spesso maltrattato i cani. Eppure per il tribunale mancano le prove della grave negligenza nel mantenimento dei due mastini e dei due bull terrier che hanno ucciso la povera Jade. E in mancanza di prove concrete, hanno condannato la donna ad appena quattro mesi di carcere, consospensione condizionale della pena. Lo riporta il Mirror Online. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero