«A qualcuno in Italia, ma soprattutto all'estero, un governo che rimette al centro gli italiani era sgradito. In Europa hanno bisogno di un Italia di serie b, che paga...
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Poi precisa: «Il tradimento di Salvini» nei confronti del M5S «è più un gioco che si sta usando a livello mediatico e dare così un alibi a chi ci ha detto «non potete partire». Non c'è stata malafede da parte nostra, dire che il M5S e la Lega volevano uscire dall'euro è una bugia, noi avevamo detto al Colle che Conte poteva porsi come garante della non uscita dall'euro, facendo interviste pubbliche o anche nel corso degli incontri con gli altri capi di Stato».
E sul caso Savona chiarisce: «Abbiamo fatto qualche altro nome (in alternativa a Paolo Savona, come ministro dell'economia, ndr) ma ci è stato detto che non può farlo uno che va in Europa a dire che vuole rivedere i trattati». E aggiunge: «Il Colle smentisce che Di Maio abbia fatto i nomi di Bagnai e Siri in alternativa al ministero dell'Economia? Non lo so, non c'ero, non ero nella stanza con Di Maio e Mattarella. Sono due nomi della Lega - aggiunge - se li ha fatti, mi fa piacere».
Sull'impeachment alla fine chiarisce: «Io faccio una cosa se ne sono convinto e la studio. Non è una guerra Salvini-Mattarella». Poi promette: «Caro Presidente, ci rivedremo tra qualche mese. Saremo di più, più forti e il governo lo facciamo».
E sull possibilità di tornare al voto con Forza Italia precisa: «Ci penserò, ci penserò. Alla dignità e alla lealtà non rinuncio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero