«Marina Ripa di Meana era la stella della Dolce Vita». Per Rino Barillari, il king dei paparazzi, il ricordo è limpido come se parlasse di ieri sera, gli occhi...
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La Dolce Vita, tra le strade di via Veneto, i locali del centro, ristoranti e night, cazzotti veri o finti, champagne e flash rotti, minigonne e spider. Stelle del cinema mondiale e tanti signor nessuno in cerca di uno scatto. Rino Barillari ha vissuto tutto questo. Ieri. Oggi è malinconia e Amarcord (torna Fellini). «Principi, nobili, con lei era sempre Dolce Vita, ma una sera del ’68, a Roma lanciavano le molotov e lei, insieme ad una sua amica, sfidando freddo (e le proteste), mi mostrò la sua gamba con la giarrettiera. Quella foto fece il giro del mondo e Marina Ripa di Meana la raccontò nel suo libro» prosegue ancora il paparazzo. Una sera tra tante. «Una donna che portava allegria a tutti, anche stasera mi hanno detto. Con un velo nero, distesa sul letto, era splendida, raggiante e bella» dice ancora Barillari che tra i tanti rullini consumati su di lei, fatica a ricordare il primo scatto, la prima paparazzata. «Non era sempre facile, spesso recitava, si nascondeva, ma conosceva il mestiere del fotografo». Il rispetto di chi conosceva la durezza della vita, nonostante salotti, feste e bollicine di prosecco. Calabrese di nascita, adottata da Roma, cosa lascia Marina Ripa di Meana a questa città? «Nonostante la malattia, lunga molti anni, l’ho vista l’ultima volta circa otto mesi ed era tranquilla, sorridente». Per questo Barillari, ancora una volta non ha dubbi, «a Roma oggi manca la stella della Dolce Vita».
Il Messaggero